di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities
Petrolio, peggiori deflussi settimanali degli ultimi sei anni
- Gli investitori hanno incamerato profitti su un rialzo del 15% dei corsi petroliferi in seguito all’accordo raggiunto dall’OPEC per ridurre la produzione.
- Gli ETP sull’oro hanno subito deflussi per 274 milioni di USD, i più elevati dal luglio 2015.
- Il rally della sterlina, alimentato dalle speranze di una Brexit più “soft”, ha indotto gli investitori a realizzare plusvalenze sulle posizioni lunghe su GBP, corte su EUR.
I disinvestimenti dagli ETP sul petrolio hanno raggiunto i massimi dall’agosto 2010 a fronte delle prese di beneficio seguite a un aumento dei prezzi del 15%.Gli ETP long sul greggio hanno patito deflussi per 126 milioni di USD. L’accordo epocale raggiunto dall’OPEC su una riduzione della produzione per la prima volta in otto anni ha suscitato l’euforia dei mercati, spingendo gli operatori a reagire con entusiasmo a un taglio complessivo di 1,2 milioni di barili al giorno (mbd). Tuttavia, uno sguardo ai dettagli rivela che il cartello non si è impegnato a ridurre l’offerta rispetto al livello attuale. I dati presi a riferimento per il taglio della produzione sono gonfiati (a confronto con quanto è stato prodotto in ottobre). Il limite principale dell’accordo risiede nell’esenzione accordata a Nigeria e Libia e nella sospensione riconosciuta all’Indonesia, sebbene il target di produzione formulato includa anche questi paesi. L’accordo è inoltre subordinato a un taglio di 0,6 mbd da parte dei paesi non aderenti all’OPEC, un obiettivo a nostro avviso estremamente ambizioso. “Gli investitori in ETP hanno realizzato plusvalenze, in quanto è molto probabile che i mercati vadano incontro a una delusione dopo aver valutato i dettagli”, ha affermato Massimo Siano, Executive Director – Head of Southern Europe presso ETF Securities.
I deflussi dagli ETP sull’oro sono saliti a 274 milioni di USD, il livello più elevato dal luglio 2015, con l’approssimarsi del rialzo dei tassi della Fed. Una serie di dati economici incoraggianti provenienti dagli Stati Uniti, tra cui una revisione al rialzo delle stime sul PIL, un’impennata della fiducia dei consumatori, il rialzo dell’indice ISM manifatturiero (salito ai massimi degli ultimi 5 mesi) e le statistiche positive sul mercato del lavoro, rende pressoché certo un inasprimento della politica monetaria statunitense in dicembre. Data la tradizionale relazione inversa tra l’oro e i tassi reali, il prezzo del metallo è calato dello 0,5% e gli investitori hanno chiuso le posizioni lunghe. Tuttavia, temiamo che molti di essi abbiano perso di vista un aspetto importante. Nel 2017 l’inflazione tenderà probabilmente ad aumentare, in quanto verrà meno l’effetto della precedente debolezza delle commodity sull’indice, mentre le politiche pro-crescita, che suscitano tanto entusiasmo nei mercati, inizieranno a spingere al rialzo i prezzi. «Data la sua tendenziale prudenza, la Fed sarà verosimilmente restia ad attuare un inasprimento troppo rapido per contrastare tali pressioni, e manterrà dunque i tassi reali su livelli contenuti. Inoltre, i risultati del referendum italiano sono indicativi di una diffusa instabilità politica, e ci aspettiamo che la domanda di beni rifugio torni ad aumentare non appena l’attenzione degli investitori si sposterà dagli Stati Uniti all’Europa», ha aggiunto Siano.
La sterlina ha guadagnato l’1,3% sull’euro, innescando prese di beneficio per 11,9 milioni di USD. Le speranze di un’uscita più “soft” dall’UE hanno spinto la valuta britannica ai massimi delle ultime 12 settimane, dopo che il Ministro per la Brexit britannico ha accennato alla possibilità che il Regno Unito paghi per aver accesso al mercato unico dopo l’abbandono dell’Unione. Questa settimana la Corte suprema terrà un’udienza per decidere se il governo britannico possa attivare l’articolo 50 senza un voto del Parlamento. «Per quanto i risultati saranno probabilmente annunciati non prima del nuovo anno, l’incertezza sollevata dalla possibilità che la sentenza dell’Alta corte venga rovesciata potrebbe rivelarsi un’altra fonte di volatilità», ha affermato Siano.
La seconda settimana consecutiva di afflussi negli ETP su ampi panieri di materie prime sottolinea il desiderio di diversificazione. «Avendo realizzato plusvalenze sui rincari di metalli e petrolio, gli investitori hanno accumulato posizioni per 51,2 milioni di USD investendo in panieri diversificati», ha detto Siano.