Update 21/07/2015

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di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities

I buoni dati sulla Cina e gli stimoli del Governo sostengono il rally dei metalli industriali

I migliori dati della Cina (GDP) rispetto alle aspettative hanno sostenuto i metalli industriali (ad eccezione del rame). La politica di stimoli in Cina sembrerebbe vedere una domanda che continua a rimanere solida, mentre i tagli agli investimenti minerari aiuteranno una riduzione del bilanciamento dell’offerta-domanda nei mesi a venire. La Banca Centrale Cinese la scorsa settimana ha reso noto i suoi asset in oro dal 2009, rivelando il 57% di incremento dal suo ultimo annuncio. Questo conferma ufficialmente che la domanda del settore dei metalli in Cina è forte e fa parte del programma di diversificazione dal dollaro americano. Un insieme di profit taking e performance disattese nel caso dell’oro ha guidato i deflussi dagli ETP su commodity la scorsa settimana.

Terza settimana consecutiva di afflussi sugli ETP lunghi sul Brent e WTI. I cacciatori di profitti si sono posizionati sul WTI e sul Brent ulteriormente scivolati rispettivamente di un 3,5% e di un 1,9%. L’importante accordo tra Iran e le superpotenze mondiali ha rimosso le sanzioni contro l’Iran aprendo alla prospettiva di un incremento dell’offerta di petrolio dall’Iran. Mentre l’Iran prenderà tempo per costruire le infrastrutture e incrementare materialmente la produzione, secondo l’IEA il Paese del medioriente ha pronti 17 milioni di barili di petrolio pronti alla vendita e ulteriori 22 milioni di condensati che peseranno sul prezzo nel breve periodo. L’Arabia Saudita continuerà a estrarre petrolio ad un ritmo sostenuto in modo da proteggere la sua quota di mercato e creare difficoltà alla ricostruzione delle infrastrutture Iraniane. Il risultato è che altrove i Paesi produttori di petrolio dovranno accelerare i loro piani di riduzione della produzione. I prezzi dovrebbero finalmente rimbalzare con un offerta ridotta, e questo è la ragione per cui gli investitori in ETP si sono posizionati. Abbiamo assistito a 16,3 milioni di dollari americani di afflussi sugli ETP lunghi sul WTI e di 2,8 milioni di dollari di afflussi sugli ETP lunghi sul Brent. Allo stesso tempo abbiamo registrato 6,3 milioni di dollari americani e 3,1 milioni di dollari americani di deflussi dagli ETP short sul WTI e Brent.


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L’ETFS Nickel (NICK) ha visto i più grandi deflussi da gennaio a seguito delle prese di profitto. A seguito dell’1,2% di guadagno dei prezzi dovuti ai positivi dati sull’economia Cinese che hanno sostenuto il comparto dei metalli industriali si sono registrati 14,1 milioni di dollari americani dal Nickel.

L’apprezzamento del dollaro statunitense e la sopravvivenza della Grecia nell’Unione Monetaria ha pesato sui prezzi dei metalli preziosi. Il lavoro della Grecia per superare l’austerity budget attraverso il parlamento ha soddisfatto le condizioni dei suoi creditori per un ulteriore salvataggio monetario. Nel frattempo la BCE ha confermato che immetterà ulteriori 900 milioni di euro come sostegno straordinario di liquidità (ELA) per i problemi alle banche e che le assisterà nella riapertura. Il nuovo supporto incrementa le chance della Grecia di riuscire a pagare i 3,49 miliardi di euro dovuti alla BCE. L’oro storicamente usato come copertura in caso di scenari negativi ha perso l’1,7% la scorsa settimana. Ad ogni modo non era riuscito a trarre nessuna trazione anche quando il rischio di Grexit era molto ai massimi. Nel frattempo la FED ha confermato che la Banca Centrale Statunitense è orientata ad alzare quest’anno i tassi di interesse a ritmo misurato rafforzando il dollaro Americano pesando sul comparto commodity in particolare sui metalli preziosi. La fede nell’oro come asset di bene rifugio da parte degli investitori si è sbiadita con 175,6 milioni di dollari americani di deflussi dagli ETP lunghi sull’oro la scorsa settimana. Comunque con il ministro delle finanze tedesco Shauble che ha rimesso nuovamente il possibile Grexit sulla agenda politica lo scorso venerdì, pensiamo che non sia ancora messa la parola fine alla saga del debito Greco.

In contrasto con l’oro, la caduta del 2,9% del prezzo dell’argento si può vedere come un’opportunità per i cacciatori di profitto con le qualità dei metalli industriali che promettono bene per la domanda con continue crescite cicliche. 3,3 milioni di dollari americani sono affluiti negli ETP lunghi sull’argento.

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