di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities
I metalli preziosi e le commodity cicliche restano divergenti
Gli afflussi sugli ETP sul petrolio hanno continuato al tasso più alto in quattro anni. Con il prezzo benchmark del Brent e del petrolio WTI scesi rispettivamente di un ulteriore 6,5% e del 5,2% gli investitori sono stati attratti da queste occasioni. I metalli preziosi sono stati scambiati maggiormente, dato che la Banca Nazionale Svizzera ha scosso il mercato con una mossa a sorpresa abbandonando il tetto del franco svizzero nei confronti dell’euro. L’oro ha giocato fedelmente alla sua reputazione come una copertura contro l’imprevisto, guadagnando il 3,6% rispetto alla scorsa settimana.
Con la Banca Mondiale che ha abbassato le sue previsioni di crescita del PIL per il 2015, i prezzi dei metalli industriali sono scesi su tutta la linea ed i timori per una domanda in diminuzione ne hanno trascinato al ribasso le loro prestazioni. I costi di produzione più bassi, con la caduta dei prezzi dell’energia, hanno contribuito a diminuire il prezzo dei metalli industriali.
Gli afflussi sugli ETP sul petrolio settimanali sono risultati i più elevati degli ultimi quattro anni. Gli ETP lunghi sul petrolio Brent hanno ricevuto 103,4 milioni di dollari americani di afflussi la scorsa settimana, il più alti dal marzo 2011, mentre gli ETP lunghi sul WTI hanno guadagnato 147,5 milioni di dollari americani di afflussi, i più alti dal maggio 2010.
La settimana è stata rispettivamente la 16esima consecutiva per afflussi sugli ETP sul WTI e la quinta settimana consecutiva per afflussi sugli ETP sul Brent evidenziando che gli investitori risultano per nulla scoraggiati dalla ripetuta caduta dei prezzi. Venerdì l’IEA (International Energy Agency) ha tagliato la crescita della fornitura dei Paesi non-OPEC per il 2015 a seguito della caduta dei prezzi, e ha affermato che “solleverà la questione” sull’OPEC allo scopo di ridurre la produzione nella seconda metà del 2015 ad una media di 29,8 mb/d, appena sotto l’obiettivo ufficiale di 30 mb/d. I prezzi del petrolio hanno reagito positivamente a tali previsioni alla fine della settimana.
Il differenziale tra Brent e WTI si è ridotto la scorsa settimana con il WTI temporaneamente negoziato maggiormente del Brent guidato dalla velocità con la quale sia l’offerta che la domanda sono in grado di rispondere più rapidamente negli Stati Uniti che altrove. Noi, come l’IEA riteniamo che i tagli di produzione non-OPEC saranno il catalizzatore necessario per i tagli dell’OPEC nella seconda metà del 2015.
L’argento, spesso considerato come una misura di leveraged sull’oro è stato un beneficiario chiave della decisione della BNS di Giovedì. I prezzi dell’argento hanno guadagnato il 4,6% rispetto alla scorsa settimana. Gli afflussi di 114.9 milioni di dollari americani sull’ETF Physical Silver (PHAG) erano al livello più alto da febbraio 2014.
La maggior parte di tali flussi è avvenuta prima delle turbolenze legate alla valuta svizzera di giovedì. Il rapporto del prezzo tra oro argento era salito ad un alto livello su base pluriennale alla fine del 2014, evidenziando il relativo prezzo interessante dell’argento come asset di assicurazione.
Gli afflussi sugli ETP lunghi sul rame sono saliti al livello più alto in 4 settimane dopo la capitolazione del prezzo che ha guidato i cacciatori di affari verso il metallo rosso. Mentre erano molteplici le ragioni del declino dell’8% dei prezzi del rame la scorsa settimana tra cui le previsioni di crescita al ribasso della Banca Mondiale e di vendita da fondi cinesi in momenti illiquidi del giorno, c’erano solo 0.5 milioni di dollari americani di afflussi sull’ETFS Daily Short Copper (SCOP) mentre sono stati registrati 4.8 milioni di dollari in ETP lunghi sul rame.
Alcuni investitori credono che siamo più vicini al minimo dei prezzi del rame con la debolezza della domanda completamente prezzata e il potenziale per un altro anno di deficit di approvvigionamento come prospettiva. Anche se il Gruppo internazionale di studio sul rame ha previsto surplus di approvvigionamento all’inizio degli ultimi due anni, abbiamo chiuso l’anno in deficit. Potremmo avere di nuovo un momento di déjà vu nel 2015.