Update 22/09/2015

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di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities

I timori sulla crescita globale fermano la mano della Fed

La Federal Reserve si è astenuta dall’alzare i tassi la scorsa settimana, citando i crescenti rischi intorno alla crescita globale. La Banca Centrale degli Stati Uniti sembra orientata a un approccio che guarda verso l’esterno rispetto all’ultima volta in cui aveva considerato un rialzo dei tassi, una generazione (9 anni) fa. Tuttavia, la mancanza di una stretta monetaria ha dato agli asset ciclici pochi motivi di allegria con l’attenzione del mercato che è rimasto accomodante sul sentiment intorno all’indebolimento della domanda globale. La Cina, in particolare rimane preoccupante, con basso un target di crescita economica e in lotta per arginare il suo mercato azionario. Poca attenzione però è data alla ripresa del suo mercato immobiliare e alle sue relativamente robuste importazioni di materie prime come il rame.

Gli investitori ritornano sull’oro in questi tempi di incertezza. In anticipo sul meeting della Fed di giovedì scorso, gli ETP sull’oro hanno visto afflussi per 40,9 milioni di dollari americani, rispetto alla scorsa settimana. L’oro ha guadagnato circa il 2,15% lo scorso venerdì, mentre il dollaro statunitense ha perso lo 0,6% dopo il meeting del FOMC. Un allentamento della politica monetaria è visto come un indebolimento della valuta da alcuni con l’oro che invece ne trae vantaggio come asset difensivo. Gli ETP sull’oro hanno visto afflussi quasi ogni settimana a partire da metà agosto, quando il prezzo dell’oro ha rotto il livello dei 1100 dollari l’oncia per la prima volta con gli investitori che ne sono stati attratti dal relativo basso costo. La scorsa settimana ha visto i più alti afflussi sugli ETP sull’oro delle ultime 4 settimane e molti hanno beneficiato del quasi 3% sui due giorni della scorsa settimana. Se i prezzi correnti dell’oro continuassero potremmo assistere a ulteriori afflussi su questo bene rifugio nel breve periodo.


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Gli investitori si spostano su un ampio paniere di ETP selezionati. La scorsa settimana ha visto afflussi netti sui metalli preziosi, metalli industriali e sul paniere degli ETP sull’energia. Molti investitori hanno riscoperto i benefici della diversificazione nell’includere panieri di ETP nel loro portafoglio alla luce della loro bassa correlazione con altri asset. I benefici della diversificazione di un paniere sono maggiori dei benefici di una diversificazione verso una singola commodity. Il paniere degli ETP sull’energia ha visto i più grossi afflussi netti di sempre totalizzando 25,2 milioni di dollari americani. Gli investitori sono stati attratti dai prezzi d’occasione delle commodities energetiche. Gli afflussi totali netti sugli ETP sull’energia ora sono pari a 117 miliardi di dollari americani da quando il prezzo del petrolio è sceso sotto i 50 dollari al barile all’inizio dell’anno. Il paniere degli ETP dei metalli industriali e quello degli ETP dei metalli preziosi hanno visto rispettivamente 14,3 milioni e 9,8 milioni di dollari americani di afflussi, suggerendo che il sentiment del mercato sta si lentamente invertendo dopo che abbiamo assistito ai deflussi per molta parte dell’anno.

Afflussi netti sugli ETP corti sul rame. Dopo un breve rimbalzo, la maggior parte dei metalli industriali ha registrato nuovamente perdite la scorsa settimana compensando parzialmente i precedenti guadagni. Zinco e Nickel hanno registrato le peggiori performance, perdendo rispettivamente il 5,5% ed il 4,4%. Il pesante terremoto in Cile della scorsa settimana ha incrementato temporaneamente il prezzo del rame sopra i US$5,400/ton. Gli investitori in ETP aspettandosi guadagni temporanei hanno scelto posizioni short sul rame con 8,1 milioni di dollari americani di afflussi sull’ETFS short copper (SCOP), i più alti da marzo 2014.


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