5 miliardi, 8,8, 20 miliardi, infinito
Il cadavere inizia a puzzare troppo. Al punto che nessuno se ne vuole occupare. Prima per tenere in vita Mps bastavano 5 miliardi, così almeno fino alle 21 del giorno di Santo Stefano. Poi è arrivato il comunicato di Mps in cui si diceva che era giunta richiesta alla banca di una ricapitalizzazione di almeno 8,8 miliardi di euro, dal momento che il fallimento della soluzione di mercato per l’Istituto comportava maggiori garanzie monetarie.
Soros, quando un paio di mesi fa gli giunse la richiesta di auto da parte dell’amministratore delegato del Monte, Marco Morelli, dev’essersi fatto una grassa risata.
Lo stesso nulla dicasi del fondo sovrano del Qatar, di cui mai si sono sapute le modalità e le ragioni dell’ipotetico interessamento.
Da fine novembre ad oggi gli «attivi immediatamente disponibili» della banca, primariamente i depositi, si sono dimezzati. Ora si spera di rimpinguarli sostituendo al rischio Mps il rischio Italia: come se il rischio Italia fosse qualcosa di appetibile per un investitore assennato.
Il caos regna sovrano, e la BCE stessa prima di parlare non si chiede che cosa debba fare davvero l’Istituto senese per riprendersi ma come nascondere agli italiani che la rovina del Paese è dietro l’angolo.
A presto.
Edoardo Varini
(28/12/2016)