A Draghi Mario, professore esimio, presidente e gran pietrificator di salme
Alzo gli occhi a Torino e sono in via Mazzini. Giuseppe, patriota, politico, filosofo, giornalista e italiano: proprio lui. Apro il giornale e leggo che a Milano 600 privilegiati hanno pagato 1.000 euro ciascuno per cenare con vista su Matteo – manco fosse luster d’or come la Madunina – al più per stringergli la mano, o spiccicare due parole di circostanza. E penso che non troverei sconveniente iniziare a vestirsi mazzinianamente di nero in segno di lutto per la patria oppressa.
L’idea è che sia giusto che la politica la paghino i cittadini e non lo Stato. Ma non la pagano tutti i cittadini, la pagano alcuni, di cui la politica conosce perfettamente i nomi.
Un certo disagio aleggia tra la nuova dirigenza pidiessina, al punto che ci si giustifica e si sente dire che insomma chi è qui lo è per finanziare un’idea di cambiamento del Paese. Ma, sorge una domanda: perché mai chi può spendere 1.000 euro per una cena dovrebbe voler cambiare il Paese? Sia mai che di poi, col cambiamento, di euro da spendere in cene non ne avanzino che 20 o 25…
Adolfo Pieroni, Paolo Gorini, rovescio, 1873, Museo Galileo, Firenze
Pare che un impresario di pompe funebri modenese astante abbia esclamato: «Sono qui perché Matteo Renzi è l’unica speranza. Siamo in una profonda crisi, anche nel nostro settore, dove si risparmia persino sulle bare». E come riattivare codesto settore? Non sarà che si sta facendo tutto per questo?
Qui da noi dando non ai più bisognosi e con una pressione fiscale che ti umilia; nell’Europa delle regole che vanno rispettate e che ha affidato la vigilanza a un lussemburghese che si è prodigato per vent’anni per fare del suo paese un paradiso fiscale; negli Stati Uniti in cui l’economia per prendere il volo si dà la spinta sulle spalle della middle class e l’affossa. Ma no, perdonatemi, questo è soltanto humor nero, nulla di quanto ho scritto corrisponde a verità.
Vero è però che in morte di Mazzini lo scienziato e gran pietrificator di cadaveri Paolo Gorini, mio illustre concittadino, ricevette da Agostino Bertani un telegramma: «Vieni immediatamente Pisa preparare salma Mazzini avvisaci partenza dirigendo 39 via Maddalena, risposta pagata». Ma la salma, al giungere di Gorini, era già in putredine, e non rimase al celebre scienziato che disinfettarla. Con metodi non convenzionali, tipo Draghi.
A presto.
Edoardo Varini
(07/11/2014)