Presentazione

Presentazione

Buongiorno a tutti e benvenuti,

eccomi a presentarvi una casa editrice che porta il mio nome, ma che non vorrei fosse soltanto mia. Vorrei fosse anche vostra, perché desidererei apprezzaste i libri che pubblicherò al punto da condividerne la scelta, da percepirne l’idea sottesa, che è poi l’idea che esistano buone cose da leggere, quelle che davvero portano a costruirci una cultura, e che queste buone cose, tanto più sono buone, tanto più mal sopportano distinzioni tematiche o di stile, o di qualunque altro genere.

La cultura è un approdo, ma è anche un intuito. Una piccola verità spesso sottaciuta: i libri si comprano prima di averli letti, si comprano per intuito, giustappunto. Un intuito che nasce dai nostri personali interessi e dal gusto, certamente, e tuttavia è indubitabilmente disagevole tentare di reperire in questo processo il prima e il poi, vale a dire quanto siano state le letture a determinare il gusto e quanto il gusto le letture. Disagevole e inutile: ciò che conta è avere – o riacquistare, se la si è perduta – la percezione del tempo sospeso della riflessione. Perché questo è la lettura in primo luogo: sospensione. Fuori dal tempo, per capire quel succedersi di sensazioni e pensieri immersi nel tempo che chiamiamo vita. La vita nostra e la vita degli altri. Forse le ragioni del vivere e le ragioni del leggere sono le stesse. Fosse così, sarebbe meraviglioso, il campo del possibile si allargherebbe a dismisura, sarebbe entusiasmante.

Come varcare lo specchio di Alice, come quanto descrive Breton nel Manifesto del Surrealismo del ‘24: «Ogni mattina, dei bambini escono senza inquietudine. Tutto è vicino, le peggiori condizioni materiali sono eccellenti. I boschi sono bianchi o neri, non si dormirà mai.»

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