Cronica della campagna d’autunno

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Cronica della campagna d’autunno

Ora il linguaggio si fa militaresco: avremo la “campagna d’autunno”, che a me fa venire in mente quella Cronica della campagna d’autunno del 1860 del Delli Franci che narra della Battaglia del Volturno. Qui non ci sono garibaldini e borbonici ma un paese enormemente indebitato e il suo debito, chiamati a uno scontro che pare essere risolutivo.

Il generale incaricato dell’impresa è il ministro dell’economia Vittorio Grilli, che in un’intervista al “Corriere” di nemmeno un mese fa anticipava quel programma di dismissione dei beni pubblici da 15-20 miliardi l’anno che è ora nelle intenzioni del governo.

Non è molto, ma si ha gran fede nel beneficio di un avanzo primario del 5%. Pare che tra le proposte la sola realmente percorribile sia quella avanzata da Giuliano Amato e Franco Bassanini, volta a una riduzione di 178 miliardi in cinque anni. Tra i 55 e gli 80 miliardi arriveranno da vendita di immobili, 30-40 dalla valorizzazione delle concessioni, tra i 25 e i 30 dalla cessione di partecipazioni quotate (Eni, Enel, Finmeccanica, STMicroelectronics) e 12-15 miliardi dalla cessione di partecipazioni non quotate, prima fra tutte Poste italiane.

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Ma vendere oggi Eni, Enel e Finmeccanica – e ben lo sanno a palazzo Chigi – vorrebbe dire svenderle, e rispunta a compensazione il vecchio discorso della tassazione dei capitali illegalmente detenuti in Svizzera, dell’accordo con Berna, di là da venire…

Non si vuole la patrimoniale, che invece sarebbe immediatamente percorribile ma terribilmente sgradita, anche all’interno del PD. Della campagna d’autunno fanno ahimè parte anche altri 10 miliardi di tagli agli enti locali.

È tutto scritto nel rapporto Bondi: 2,4 miliardi di sforbiciata alle Regioni, 2,3 alle Province e 4,6 ai grandi Comuni. Come sono stati individuati gli sprechi? Con parametri statistici, ovviamente, ma «senza riferimenti a possibili fattori determinanti la spesa stessa»: esiste una linea di spesa mediana, tutto ciò che l’oltrepassa va tagliato. La progettualità della spesa non interessa.

Così si fa? Non lo so. Oggi non me lo chiedo. Oggi voglio avere lo stesso atteggiamento imparziale di Giovanni Delli Franci nella sua Cronica: «senza parteggiar per chicchessia, o suscitare inutili e basse gare». Oggi sto alla finestra, tra l’altro fuori c’è una meravigliosa estate.

A presto. 

Edoardo Varini

(09/08/2012)

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