Fiori in Vaticano, quanti mai prima
Ventiquattro aprile 1622, San Fedele da Sigmaringen, sacerdote, cappuccino e martire a forza di colpi di spada e di mazze ferrate, davanti alla chiesetta di Seewis im Prättigau, nei Grigioni. Un paesaggio d’incanto. Disse cadendo: «Gesù, Maria. Vieni in mio aiuto, o Dio!».
Ventiquattro aprile 2013, Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, nell’omelia mattutina da Santa Marta, dice: «Lo Ior è necessario fino a un certo punto». E resta in piedi.
L’esistenza della “Banca di Dio”, nata per provvedere all’amministrazione di beni mobili e immobili destinati ad opere di religione e carità e cresciuta tra scandali e inchieste, non era mai stata prima messa in discussione. Da nessuno. Ora lo è dal Papa, il vicario di Cristo in Terra, ma quel che più conta, quel che qui solo conta, colui che nomina il collegio dei cinque cardinali della commissione di vigilanza cui il presidente dell’istituto riferisce.
Il presidente odierno è un avvocato tedesco, Ernst von Freyberg, nominato da un altro tedesco, Josef Ratzinger, da dimissionario Papa, senza attendere l’esito del Conclave. Potremmo dire, senza tema di sbagliarci troppo, in fretta e furia. Papa Francesco non l’ha ancora ricevuto.
Undici giugno 2013, San Barnaba apostolo, primo vescovo di Milano, che scioglieva la neve al suo passaggio, prima che lo lapidassero i giudei a Salamina, e al posto della neve crescevano fiori. Portava la primavera.
Undici giugno 2013, nell’omelia mattutina da Santa Marta, papa Francesco dice: «San Pietro non aveva un conto in banca, e quando ha dovuto pagare le tasse il Signore lo ha mandato al mare a pescare un pesce e trovare la moneta dentro al pesce, per pagare». E poi aggiunge: «Si devono portare avanti le opere della Chiesa, e alcune sono un po’ complesse; ma con cuore di povertà, non con cuore di investimento o di un imprenditore».
Ventisei giugno 2013, santi Giovanni e Paolo martiri, fratelli, protettori dalle tempeste, decollati per non essersi chinati dinanzi alla statua di Giove, Papa Francesco istituisce una pontificia commissione referente sullo Ior.
Oggi, 28 giugno, Sant’Ireneo, rivendicatore della santità della materia, ma non del soldo. Per i propugnatori della santità del soldo entro le mura leonine sono tempi difficili.
Oggi arrestati un monsignore, un ex funzionario dei servizi segreti e un broker.
Le accuse sono corruzione, calunnia e truffa. Non c’è stato il miracolo di San Barnaba, dalla neve ai fiori. Ma ci sono fiori in Vaticano. Tanti. Come mai prima.
A presto.
Edoardo Varini
(28/06/2013)