Gridare lo scontato e asservirsi alle bestie. È questa la civiltà?
Perché di colpo i vaccini siano diventati il totem della civiltà più autodistruttiva che mai si sia vista sulla faccia della Terra resta un mistero ancora da spiegare.
Confesso di non avere visto la puntata di Report incriminata, ma mi pare di capire che il crimine sia l’aver riportato i dubbi di un gruppo indipendente di ricercatori danesi in merito ai possibili danni causati dal vaccino anti HPV, vale a dire il papilloma virus, collegato all’insorgenza del tumore al collo dell’utero.
Dei vaccini non si può parlare. Altrimenti sei un retrogrado con l’anello al naso che se ancora si usasse ardere gli eretici verresti portato all’alba sulla pira.
Potremmo pensare che siano le case produttrici di vaccini ad essere state così abili nel sensibilizzare la popolazione causando in essa questa sorta di reazione pavloviana, ma in realtà penso che il problema sia che ormai la cultura “democratica” e “moderna” si è ridotta ad un kit di convinzioni che il cittadino perbene e progressista deve sempre portare con sé.
Solitamente si tratta di cose talmente scontate che mai una persona con una sua consapevolezza culturale penserebbe di doverle difendere con il coltello tra i denti, eppure no. Sinceramente mi sentirei ridicolo ad infervorarmi per affermare l’utilità della vaccinazione di massa: non è evidente?
Eppure conosco un sacco di persone che di asserire ovvietà si fanno un vanto, come se incapaci di distinguersi altrimenti cercassero una scorciatoia per raggiungere lo stesso risultato.
Un altro moderno assioma – questa volta, fortunatamente, meno scontato, ma temo sia solo questione di tempo – è che le bestie siano superiori agli uomini. Basta vedere i social per capire a che punto siamo arrivati. Ricordo un vagabondo cui fu dato un tetto perché aveva un cane.
Ma possibile che la democrazia sappia produrre soltanto ovvietà ed odio per i tuoi simili? Che cos’è questo tarlo che ci porta a desiderare un mondo alla rovescia in cui le prede cacciano i cacciatori e si ostentano come geniali delle assolute banalità?
Penso sia la fottuta paura di un giudizio. Gli animali non giudicano, la banalità non può venire contraddetta. Essere individui è diventato sconveniente. Anche avere una coscienza, come no? Metti che una volta ti faccia essere fuori dal coro…
Il gioco sta in piedi se ti figuri un’umanità nemica che contesta ogni forma di civiltà. Quante volte mi è capitato che un lettore si cancellasse dalla newsletter per un solo punto di disaccordo. «Ecco, vedi, anche lui è di quelli là. Un contestatore della scienza, un apologeta della violenza, ma sì, un nazista retrogrado e maschilista».
Ma davvero credete in tanti all’esistenza di orde di subumani? E che siano così facili da riconoscere?
Oggi la cultura maschile non puoi neanche nominarla. Ti puoi vestire da cavaliere soltanto per portare un fiore a una donzella, per uccidere un drago o difendere la tua tradizione giammai! Ma non esiste un cavaliere che porta solo fiori: sarebbe alla meglio un fiorista e alla peggio un gagà.
A me, che volete che vi dica, questo mondo del “dagli all’ignorante” pare oltremodo barbaro. Non penso che esista un’umanità altra di idioti, e certamente non è lì che cerco la mia distinzione.
Chiedo anche scusa a tutte le mie lettrici se penso che non potranno mai capire che cos’è per un uomo reggere una spada o abbassare una celata. Prima di combattere. Se invece lo capiscono, ce lo concedano questo spazio di eroismo nella vita. Non è che abbiamo tanto altro.
A presto.
Edoardo Varini
(20/04/2017)