Grillo, il San Francesco 2.0, quello che si tiene gli averi
Ho visto Beppe Grillo, il milionario, parlare come San Francesco. L’ho visto definire sé e gli attivisti del suo movimento «veri francescani». È accaduto durante la marcia per il reddito di cittadinanza tenutasi sabato 20 maggio tra Perugia e Assisi.
Alla vergogna di un ricco che si paragona a San Francesco senza essersi spogliato degli averi – perché è questo che rende Francesco credibile, l’aver rinunciato a ogni suo bene terreno: ma non l’avevate capito, voi che riuscite a non cogliere l’assoluta indecenza dell’irriguardoso confronto? – risponde un ex premier per definire il quale, credetemi, ho finito gli aggettivi, che spara una castroneria ancora più grossa, ancora più irriguardosa e più indecente: «Il reddito di cittadinanza devasta l’art.1 della Costituzione. Noi siamo per il lavoro che è dignità e non per l’assistenzialismo».
Dunque non sono i milioni di connazionali disperati e senza un reddito la vergogna, lo sarebbe il tentativo di far mangiare loro e i loro figli. Ma come fate a non scandalizzarvi? Ma a che punto di devastazione sei arrivato, popolo del PD che hai votato questo bamboccione che non rispetta né la verità, né la dignità umana, né la decenza?
Lo Stato deve provvedere ai cittadini che restano senza reddito. Altrimenti il patto sociale su cosa si fonda? Io, cittadino, rispetto le leggi e tu, Stato, non rispetti la mia vita?
Tu, Stato, rispetti soltanto questi parolai che vanno per le piazze a prendere in giro i bisognosi o peggio, a insultarli, e dai loro le scorte, e i mezzi per farlo e voi, media, riprendete e rilanciate queste insolenze pretendendo magari di farci intorno degli interessanti dibattiti?
Ma la misura non è ancora colma?
Ma non vedete che il Movimento 5 stelle è lì a bloccare ogni iniziativa popolare? Non vedete che è l’En Marche! italiano? In Francia un ex ispettore delle finanze è diventato Presidente, in Italia la Casaleggio Associati – il cuore della comunicazione del Movimento grillino, per cui la comunicazione è tutto – vive collaborando con le multinazionali.
La parte più deteriore del Web, quella in cu l’asimmetria tecnologica determina essa sola la catena di comando, è esposta come un elemento di democrazia.
Ora siamo alla parodia dei santi. «Scherza coi fanti e lascia stare i santi», controcanta il Sagrestano durante la “Recondita Armonia” di Cavaradossi nel Primo Atto della Tosca.
Ascoltatelo il Sagrestano, politicanti nostrani, e imparate il rispetto, imbonitori incapaci di infilare tre parole che valgano anche il giorno dopo.
A presto.
Edoardo Varini