Le ali si sciolgono lontano dal sole
Se sei un professionista italiano avere meno di quarant’anni significa, in media, guadagnare la metà. Questo il dato risultante da uno studio dell’Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati. Da sempre la gioventù ha avuto un prezzo, anche il più alto, anche la vita. La mitologia ce lo insegna, come sempre. Icaro, con le sue ali saldate dalla cera e forzate dalla giovinezza a sciogliersi troppo accosto al sole.
«Icaro cadde qui: queste onde il sanno, che in grembo accolser quelle audaci penne» scrive il Sannazzaro nelle sue Rime. E continua: «Qui finì il corso, e qui il gran caso avvenne, che darà invidia agli altri che verranno». Ma quel prezzo era pagato per un inusitato ardire, perché il giovane tentava l’inosato, l’inosabile. Da ciò l’«invidia agli altri che verranno».
Ora il prezzo della gioventù lo pagano tutti, anche chi pensa e vive e aspira come un vecchio. Anzi la metamorfosi che questa nostra bella società italiana oggi ai nostri figli impone è duplice e non ha nulla delle poetiche metamorfosi ovidiane. Da giovane a vecchio e da vecchio a bambino, a bamboccione tuo malgrado, per l’esattezza.
L’Icaro italiano odierno mai con il pollice ha ammorbidito la «bionda cera», al più ha letto migliaia e migliaia di pagine di astruserie che avrebbero dovuto formarlo, sempre più, ancora e ancora, interminatamente, e renderlo così più richiesto dal mercato del lavoro e che invece… invece gli hanno solo rubato tempo, speranze e vita.
Diecimila, forse ventimila avvocati – giovani avvocati, perlopiù – usciranno dagli ordini professionali perché non sono in grado di far fronte agli obblighi previdenziali. A questi governanti con la priorità del lavoro giovanile da declamarsi a ogni occasione non è nemmeno venuto in mente di ridurre il contributo minimo obbligatorio.
Si parla di concedere sgravi sulle assunzioni a tempo indeterminato dei giovani e poi non ci sono le coperture necessarie. E la nostra preoccupazione è tagliare l’Imu… per rispettare una delirante promessa politica che nuoce a tutti, con marchiana evidenza, a chiunque sappia minimamente intendere.
Qualcuno aveva creduto davvero all’annullamento dell’incremento Iva? Qualcuno crede che sia solo slittato al terzo trimestre, quando «scatterà» per certo la ripresa? Più in generale, qualcuno crede ancora che sia un problema di aggiustamenti e integrazioni e rinvii di questo o quel provvedimento economico?
La verità è che se l’Europa non ci consentirà di scorporare gli investimenti dal deficit non ce la faremo. E che la Germania ha già opposto il suo ottuso veto.
A presto.
Edoardo Varini
(14/06/2013)