Il limite dei contanti a 3.000. E quello dell’indecenza a +infinito

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Il limite dei contanti a 3.000. E quello dell’indecenza a +infinito

«Una delle cose che proporremo al Parlamento con la Legge di stabilità è riportare i livelli del contante alla media europea, al livello francese, portandolo da 1.000 a 3.000 euro», dichiara il fiorentin prodigio oggi a RTL 102.5 e, non me ne voglia, dichiara per l’ennesima volta – giusto per non voler scrivere “il falso” – l’inesatto. E il bello è che lo spiega:

«Sono comunque tracciati: con il telefonino controllo tutto di tutti, con gli strumenti bancari controllo tutto di tutti. L’anno scorso abbiamo avuto quasi 4 miliardi in più di gettito Iva, attraverso l’information technology recuperi molta più evasione che giocando al gatto e al cane sulle strade».

Bene, da dove cominciamo? Che i contanti sarebbero comunque tracciati, anche in assenza di una qualunque registrazione. Ohibò! Dunque sarebbero tutti fessi, dal momento che ovunque nel mondo la limitazione del contante è il principale strumento di contrasto non soltanto all’evasione ma anche al riciclaggio.

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Lungi da me il sostenere che il sistema impositivo fiscale italiano sia sostenibile o compatibile con il benessere economico del Paese, ma una panzana è una panzana comunque. I trasferimenti di denaro contante non sono tracciabili, punto.

Matteo ci dice anche che questo sarebbe il livello francese: lo era. Dal 1° settembre il limite è esattamente 1.000 euro, per «rafforzare la lotta contro i circuiti finanziari illeciti che fanno ricorso a mezzi di pagamento anonimi». Documentati Matteo, oppure non dire: sei il Presidente del Consiglio.

Veniamo ora ai 4 miliardi in più di gettito IVA, che sono senz’altro la sparata più grossa. A me risulta che ad inizio agosto l’incremento fosse di 747 milioni di euro e non in ragione di una ripresa della domanda interna bensì del meccanismo introdotto con la Legge di stabilità 2015 che consente alle pubbliche amministrazioni di versare direttamente l’imposta all’Erario.

Mi rivolgo allora a tutti gli italiani: ma quanto a lungo faremo ancora la parte dei fessi? Ma che siamo diventati?

A presto.

Edoardo Varini

(13/10/2015)

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