Il principio di ogni sovranità
Dichiarazione del sindacato greco dei funzionari di polizia, 10 febbraio 2012
«Signori,
il Consiglio generale allargato della Federazione con i rappresentanti di tutte le organizzazioni degli agenti di polizia del paese nelle riunioni di ieri e di oggi, 8 e 9 febbraio 2012, all’unanimità ha deciso di contattarvi e comunicarvi i seguenti punti:
Per due anni la Federazione nazionale degli agenti di polizia vi ha avvisato che la politica di dettare legge e di farla rispettare “con la pistola alla tempia” ha distrutto la coesione sociale e ha fatto morire tutte le speranze di ripresa dell’economia greca.
Col passare del tempo, con le espressioni di protesta presso la sede dell’Unione Europea e nelle ambasciate di Germania e Francia, abbiamo espresso la nostra opposizione a qualsiasi misura che va a colpire l’orgoglio e ancor di più la sensibilità democratica del nostro popolo.
Abbiamo avvertito che ci rifiutiamo di scontrarci con i genitori, i fratelli, i nostri figli, i cittadini di questo paese che protestano e richiedono misure alternative.
Tutto quello che chiediamo sono politiche programmatiche che tutelano gli interessi dei lavoratori e di tutti quelli che vivono sotto la soglia di povertà.
Gli interessi dei creditori dei prestiti usurai e dei capitalisti che bramano la nostra ricchezza nazionale non possono, in qualsiasi stato di diritto, far ignorare i bisogni primari della gente comune. Inoltre, la priorità della sopravvivenza dei cittadini di una nazione ha valore di legge internazionale, è una priorità non solo in politica interna ma anche per la comunità internazionale. Inoltre, non siamo né noi né la maggioranza delle persone nelle nostre condizioni ad aver causato la crisi.
Siccome, invece, ancora una volta vengono perseguite le stesse politiche distruttive per l’intera nazione, vorremmo affermare categoricamente che in nessun caso accetteremo di essere schierati per ucciderci con i nostri fratelli.
Vi comunichiamo, come legittimi rappresentanti della polizia greca, che chiederemo che venga emesso un mandato per un vostro arresto per una serie di violazioni delle normative, di essere processati da un tribunale, in conformità alle disposizioni specifiche del diritto penale greco, per estorsione, rimozione occulta del nostro governo democratico e della nostra sovranità».
Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, 28 agosto 1789
I Rappresentanti del Popolo Francese, costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le sole cause delle sfortune pubbliche e delle corruzione dei governi, hanno deciso di esporre, in una solenne Dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché questa Dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, ricordi ad essi senza posa i loro diritti e i loro doveri; affinché gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo, potendo essere in ogni momento confrontati coi fini di tutte le istituzioni politiche, vengano maggiormente rispettati; affinché i reclami dei cittadini, fondati d’ora in poi su princìpi semplici ed incontestabili, siano sempre rivolti al mantenimento della Costituzione ed alla felicità di tutti.
In conseguenza, l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, alla presenza e sotto gli auspici dell’Essere supremo, i seguenti Diritti dell’Uomo e del Cittadino.
Articolo primo: Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune.
Articolo secondo: Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza, e la resistenza all’oppressione.
Articolo terzo: Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo, nessun individuo può esercitare un’autorità che non emani espressamente da essa.
Edorado Varini
(12/2/2012)