Il ragazzo, il marine e la trasformata di Fourier

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Il ragazzo, il marine e la trasformata di Fourier

Ezra Klein è un ragazzo, non ha nemmeno trent’anni. È blogger e columnist al “Washington Post”. Sul sito del giornale si presenta così: «Non mi piacciono le introduzioni lunghe. Questo è un blog, io sono un blogger. Ci divertiremo. Vedrete. I capi vogliono una certa forma. E sia!». È così che scrivono i ragazzi, cercando ritmo, attenzione e se stessi.

«Ma questo non ci confinerà all’ultimo dato sulla disoccupazione o alle rovine di una banca appena crollata. Questi sono effetti dell’economia. Per parte nostra dedicheremo almeno altrettanta attenzione alle cause. Alle forze che determineranno quale sarà l’economia di domani».

Ieri questo ragazzo ha scritto sulle colonne del suo giornale: «Ma lo sa la gente che l’economia europea è tenuta in ostaggio? Mario Draghi è il Presidente della Banca Centrale Europea. Può stampare moneta. Può abbassare il tasso di interesse. Può fornire liquidità alle banche. Può sostenere gli investitori. Egli è probabilmente l’unico uomo del pienate che possa, con due parole,  porre sostanzialmente fine alla crisi dell’Eurozona. Ma lui quelle parole non le vuole dire. E questo perché non vuole che la crisi finisca. Perché vuole che continui».

Questa non è un’analisi politico economica, questa è una sciocchezza. Una ragazzata, palesemente e lo dico con il sacro rispetto che va tributato a ogni germoglio, senza mai dimenticare le parole di Giovanni Papini, che diceva essere la giovinezza una malattia, un male sacro, un patimento sì, ma necessario al vivere. Eppure i giornali europei oggi titolavano: «Il Washington Post attacca il Presidente delle BCE Mario Draghi».

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Questo racconta del progressivo affermarsi in questo mondo di quel principio di indeterminazione – vigente nell’universo subatomico – che vuole incerta l’esistenza delle cose e fattuale solo la loro tendenza ad esistere. Cosa ci separa, in fondo, da questo mondo? Dimensioni e lentezza: i principali nemici di questo nostro caotico ed accelerato procedere. Nessuna trasformata di Fourier potrà mai approssimare alla linearità questo sistema dalla complessità crescente che avvertendo la propria imprevedibilità non tenta ormai altro che l’accorciamento dei tempi di misurazione.

Allora non si preveda più. Si agisca, come in ogni stato di vera necessità. Come in guerra. «Il coraggio è resistere un istante in più», disse un ignoto tenente dei marines in Vietnam. Le stesse cose che ha affermato ieri un uomo tra i più noti al mondo, Ben Bernanke, il Presidente della Federal Reserve, la Banca Centrale degli Stati Uniti.

Il suo pensiero è l’opposto di quello di Draghi e dei governanti europei. È a lui e non a Klein che si deve risposta. È un pensiero da marine: prima pensate alla disoccupazione, poi al risanamento dei bilanci e alle riforme. Pensate a resistere un istante in più. O siete già morti. Senza mai sparare. Con tutti i colpi nel caricatore dell’M40. Come gli sciocchi, i distratti e i pavidi.

A presto.

Edoardo Varini

(08/06/2012)

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