La destra che ho in mente: ideali e la capacità di perseguirli, non insulti a memoria buoni per perdere sempre
La scorsa domenica si sono tenute in Germania le elezioni federali, volte a determinare la composizione del Bundestag, il parlamento. La CDU di Angela Merkel si è confermata il primo partito teutonico con il 33% dei consensi, ma perdendo 8 punti percentuali rispetto alla consultazione di quattro anni fa.
Calano i socialisti dell’Spd di 5 punti (sono ora al 20,5%) e sale di ben 7 punti il partito di estrema destra AfD, ora terzo partito del Paese con oltre il 12%, che promette almeno nel nome di essere l’alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland).
Potrà esserlo essere davvero? E ancora: perché lo ha pensato il 21% dei votanti nella parte più povera del Paese, la Germania orientale? In Sassonia, la regione più economicamente depressa in assoluto, l’AfD è addirittura il primo partito.
Leggo che Jens Meier, avvocato di Dresda prossimo parlamentare, ha festeggiato il risultato elettorale a 20 km dal centro circondato da centinaia di ragazzotti incappucciati in nero in mezzo a slogan neonazisti o comunque bestiali, letteralmente, quali: «Nel Mediterraneo ne sono morti troppo pochi».
Meier ha più volte affermato che il suo «è il primo partito patriottico che entra in parlamento».
Ora, dal momento che sono il fondatore di un movimento politico che si chiama ” Patria italiana”, e che mai vorrei che i miei compagni di movimento urlassero cose del genere, mi sento di dire alcune cose.
Commentatori, osservatori, politicanti, ma anche e soprattutto militanti dei partiti di destra, la dovete smettere di associare la parola “patria” agli istinti razzisti.
Perché mai, militanti di destra – perché è a voi che mi rivolgo principalmente – fate il gioco della sinistra con tanta ottusa sistematicità?
Credo per due ragioni. La prima, è che vi piace tanto épater le bourgeois.
La seconda è che non capite che vi pace tanto perché non vi ritenete all’altezza di cambiare veramente le cose. Vi dirò che a me non importa nemmeno se ne siete capaci o meno, perché qualora non lo foste, sono qui per insegnarvelo.
Tutte le volte che vi ho frequentato e ho nominato la parola “intellettuale” è stato come se vi avessi lanciato una molotov. Il vuoto intorno, la fuga: «Ma noi non lo siamo. No non ne abbiamo».
Be’ uno ora lo avete, e sono io. E la prima cosa che vi dico è che non potete, da italiani, essere nazisti, perché il nazista è pangermanista, cosa che voi, da patrioti italiani, non potrete mai essere.
La seconda cosa è che non dovete assecondare chi strumentalmente si ostina a guadare la tradizione di destra, la Tradizione, esclusivamente attraverso la lente dell’antisemitismo e del razzismo in genere.
Dovete ammettere che sono l’una e l’altra bestialità che nulla hanno a che vedere con la civiltà e con la ragione, che genera mostri non solo quando dorme, ma anche quando è strafatta di slogan senza costrutto e senso alcuno. Intrisa, ebbra, stordita da complessi di inferiorità.
Cessate di recitare la parte che i poteri forti vogliono farvi recitare ed iniziate a pensare che quel borghese che volete tanto spaventare ha oggi le pezze al culo quanto voi. Anche in Germania, certo, dove nell’ultimo decennio le persone in povertà relativa sono passate dall’11 al 17% e la quota di occupati in povertà è raddoppiata al 10%.
Un occupato con un salario da fame non è poi così diverso da un disoccupato. Ricordo inoltre che il 30% dei pensionati tedeschi è sotto la soglia di povertà e che la quota di ricchezza posseduta dal 10% della popolazione è in Germania pari al 59%: tra i grandi Paesi occidentali solo gli Stati Uniti sanno fare di peggio, con il 76%.
Riassumendo. Io mi aspetto ed opererò affinché la destra italiana si riprenda e governi, ma la destra che ho in mente io – e che sono certo sia nella testa di molti – non ha nulla a che vedere con le gite commemorative a Predappio.
Ed ha tutto a che vedere con la trasmissioni di ideali altissimi quali l’abnegazione per una causa superiore che voglio identificare laicamente coma Patria.
Nella destra che sto cercando di costruire non vi sono santini, non vi sono insulti, non vi sono vacui estetismi: solo pensiero e azione. Solo uomini e donne che si ricordano che se al pianto non segue il riscatto è per viltà o ignoranza. Non c’è alcun altra ragione.
Che poi si sia voluto fare del fascismo una sorta di categoria dello spirito a se stante più malevola del satanismo è un’idiozia talmente colossale da non meritare un commento.
Perché il tempo di chi vuole cambiare l’Italia non è mai stato prezioso quanto ora.
A presto.
Edoardo Varini
(26/09/2017)