La vita in rosa, il sangue sempre rosso
Facciamo finta di essere il premier e di guardare le notizie odierne con gli occhiali rosa, ma rosa tanto, rosa confetto. Apriamo il giornale e leggiamo: «Inps, meno incentivi: rallentano i contratti stabili». La notizia è che nei primi tre mesi del 2016 il saldo tra nuovi contratti a tempo determinato stipulati e cessazioni di contratto è stata di +51.087 unità. Un dato peggiore del 77% rispetto al saldo positivo di 224.929 contratti stabili del primo trimestre dello scorso anno: che sia per l’intervenuta riduzione degli incentivi?
Invece il numero dei voucher venduti è schizzato alle stelle, sempre nel primo trimestre 2016 ne sono stati acquistati 31,5 milioni del valore nominale di 10 euro: si vede che il lavoro accessorio in Italia ha preso il sopravvento. Non pensate che sia uno sfruttamento padronale, no, è solo un segno dell’incertezza dei tempi. Tutto è divenuto accessorio, ma non lo vedete: il lavoro, i diritti, la moralità, la coerenza, la serietà… Propongo il voucher per la faccia di bronzo, dal valore pari alla Finanziaria 2016. Avrà un unico compratore, Matteo, che ovviamente si servirà dei soldi nostri.
Sono tutti felici perché la Commissione europea ha dato il via libera ad uno 0,8% di flessibilità in cambio dell’impegno del governo italiano ad evitare uno scostamento tra le previsioni di bilancio di quest’ultimo e quelle della stessa Commissione: si parla di una differenza dello 0,15-0,20%. E noi abbiamo detto sì, ma come potremo rendere veritiero questo sì non ci è dato sapere, visto che il debito pubblico seguita ad essere inchiodato al 132,7% del Pil e nel 2017, secondo le più rosee, renziane, confettose previsioni – cioè se ci va di grandissima fortuna – scenderà al 131,8%.
Dell’8% di flessibilità lo 0,50% sarà per le riforme economiche, lo 0,25% per gli investimenti infrastrutturali, lo 0,04 per la gestione dell’emergenza rifugiati e lo 0,06 per l’emergenza sicurezza. Se lo 0,25% per gli investimenti strutturali, pari a 4 miliardi, significasse che dovremo effettivamente spendere in progetti infrastrutturali quella cifra da qui a fine anno saremmo bell’e che fottuti. Abbiamo presentato un sacco di progetti: strade, scuola, banda ultralarghissima, ma si sa che nelle chiacchiere siamo forti. Quando si viene al dunque, ad iniziar dagli appalti, c’è da rabbrividire.
L’Europa sta semplicemente giocando al gatto con il topo. E quando ci addenterà ci sarà più rosso che rosa, vi assicuro.
A presto.
Edoardo Varini
(17/05/2016)