L’avevate creduto davvero?
C’è una bellissima canzone di De Gregori, come capita spesso alle canzoni di De Gregori di essere, che scivola a parer mio nella metafisica alchemica ed orfica e che si intitola “Rumore di niente”; inizia così: «L’avevi creduto davvero, che avremmo parlato esperanto? / L’avevi creduto davvero o l’avevi sperato soltanto?».
Perché ho parlato di metafisica alchemica ed orfica? Per un verso della canzone che viene intonato poco dopo: «C’è la pelle di un vecchio serpente, appena uscito da un uovo». È una cosa chiarissima, per chi sappia intedere.
C’è un meraviglioso film di Bergman, come capita sovente ai film di Bergman di essere, che si intitola “L’uovo del serpente”, in cui l’espressionismo è la scarpina che calza a pennello la percezione abbagliante, insostenibile, che: «Un flagello sta per abbattersi su di noi».
Ci sono i nazisti che picchiano gli ebrei e sotterranei degli ospedali in cui si sperimentano sugli esseri umani droghe conducenti alla pazzia e alla morte: per chi ama il fumetto citerò il capolavoro di Art Spiegelman, Maus. E c’è la personificazione del male, tale Vergérus, uno di quelli che gli esperimenti antiumani li compiono, che dice: «Sterminiamo ciò che è inferiore e incrementiamo ciò che è utile. Il mio esperimento è come un abbozzo di ciò che avverrà nei prossimi anni. Tuttavia nitido e preciso: proprio come l’interno dell’uovo di un serpente. Attraverso la sottile membrana esterna, si riesce a discernere il rettile già perfettamente formato».
Voi riuscite a vederla la nuova società della tecnica, della finanza e della politica proterve, di quelli più uguali degli altri che si prendono il piatto e al prossimo non riservano che briciole? Riuscite a vederlo il «rettile perfettamente formato» di chi dice che se tagli il suo stipendio da Paperone violi il principio di uguaglianza?
È stato detto anche questo, e non da un passante, dalla Corte costituzionale, oggi, che è illegittimo, irragionevole e discriminatorio che «i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro», come prevedeva il contributo di solidarietà previsto nel 2010 da Tremonti, governo Berlusconi.
È invece legittimo, ragionevole e non discriminatorio che si aumenti l’Iva fino a mangiarsi gli sconti fiscali previsti dalla appena approvata Legge di stabilità. Ieri Monti ci ha detto che: «Oggi possiamo vedere e toccare con mano che la disciplina di bilancio paga perché ci ha consentito di non rincorrere di continuo la congiuntura e che ci si può permettere qualche moderato sollievo». Quale sollievo? Oggi il “Sole24Ore” ha fatto due conti: è falso.
«Partiamo dalla fine, cioè dalla morale della storia fiscale raccontata dalla legge di stabilità: nei prossimi mesi bisognerà lavorare a fondo e trovare il modo di allontanare ancora una volta l’aumento dell’Iva, altrimenti il risultato combinato del pacchetto di misure contenuto nel disegno di legge approvato martedì notte dal Governo sarà negativo per tutti: a prescindere dalla composizione del nucleo famigliare, dai livelli di reddito e dalle spese che si potranno ancora portare in deduzione o detrazione».
L’avevate creduto davvero che, oltre ad avere parlato esperanto, avremmo avuto una maggiore equità sociale? O l’avevate sperato soltanto? Io nemmeno sperato.
A presto.
Edoardo Varini
(12/10/2012)