«Che più che gente sembrano foulard»

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«Che più che gente sembrano foulard»

Dunque gli acquisti di titoli di stato da parte della BCE potranno essere illimitati, e le borse festeggiano. E già mi viene da sorridere: ma come può un acquisto, qualunque acquisto, essere illimitato? Verrebbe da pensare, stampando banconote. E invece dall’Eurotower dicono di no, dicono che la massa monetaria non verrà aumentata grazie alla procedura di “sterilizzazione”. Io, BCE, destino 30 miliardi di euro per comprare, per esempio, titoli irlandesi e al contempo ne raccolgo altrettanti ad un certo tasso d’interesse. Sì, ma solo se gli investitori sono d’accordo.

Lo scorso mese di novembre la cosa è già stata tentata e 9 miliardi di euro mancarono alla raccolta. Gli acquisti furono sospesi. Ora, chissà perché, le cose dovrebbero andare diversamente. Il sospetto che si dia a un problema monetario una soluzione tipografica resta molto forte, ma è un sospetto che appartiene a un decrescente numero di persone.

È stato deciso che ora tutto s’è aggiustato, come per incanto, «vuolsi così colà dove si puote». L’ha detto il presidente della BCE Mario Draghi in persona, che quello stesso euro che si dava ieri per spacciato «ora è irreversibile».

Ovviamente ci sono delle condizioni, perché un simulacro di verosimiglianza in quest’età senza più fede anche ai miracoli lo devi pur dare e dunque: la scadenza dei bond dovrà essere compresa tra 1 e 3 anni e gli stati emittenti dovranno essere virtuosi e soffrire dunque solo di vizi pregressi, quei vizi che li hanno condotti a mostruosi debiti sovrani.

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Prevedibilmente il rappresentante della Bundesbank ha votato contro queste misure comunemente chiamate “piano anti spread”. Non avrebbe guastato il supporto del Fondo Monetario Internazionale, che è infatti puntualmente arrivato per voce del suo direttore generale, Christine Lagarde, che ha ora tra i suoi impegni anche quello di mantenere l’alta posizione in classifica tra le donne meglio vestite al mondo, almeno così è secondo l’edizione stelle strisce di Vanity Fair.

Una sua borsa costa all’incirca come un paio di stipendi dell’operaio che l’ha prodotta ma siamo tutti convinti che riuscirà a sfoggiare foulard Hermès e tailleur Chanel fino ai suoi ultimi giorni e dunque ce la farà: cassiamo dunque questa voce dalla lista delle nostre preoccupazioni. Mi sovviene la canzone di Conte, Madeleine: «E poi la strada inghiotte subito gli amanti, per piazze e ponti ciascuno se ne va, e se vuoi laggiù li vedi ancora danzanti, che più che gente sembrano foulard».

Ah! Gaudeamus igitur della ritrovata baldanza di Christine, delle sue consapevoli certezze, del suo elegante svelarci che «Una decisiva attuazione di questo nuovo programma di interventi contribuirà a riparare i canali di trasmissione monetaria e a sostenere lo sforzo dei singoli Paesi per assicurarsi finanziamenti a costi ragionevoli nel momento in cui intraprendono impegnativi aggiustamenti macroeconomici».

Ragazzi: volete crederci o no che tutto ora s’è aggiustato? Che «Tutto il meglio è già qui, non ci sono parole, per spiegare e intuire e capire, Madeleine».

A presto. 

Edoardo Varini

(07/09/2012)


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