«Combatti o scappa», che tu sia investitore, oppure Fiat

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«Combatti o scappa», che tu sia investitore, oppure Fiat

Otto scienziati cognitivi dell’Università San Raffaele di Milano hanno pubblicato su The Journal of Neuroscience uno studio probante di un’intuita da secoli, da millenni, verità: la perdita di una data somma pesa nella nostra mente assi più di una pari vincita.

Il “fattore di asimmetria” pare sia compreso tra il 2,25 ed il 2,50, il che significa che se perdiamo 1.000 euro non ritroveremo la perduta serenità economica finché non ne avremo guadagnati tra i 2.250 ed i 2500. Il che significa che una scommessa con il 50% di probabilità di vincere non l’accetteremo di buon grado senza avere la possibilità di guadagnare più del doppio. Voi capite che l’economia della razionalità è annichilita.

Non sono cose nuove, dicevamo. Nel 1979 vennero sistematizzate da due psicologi israeliani, Daniel Kahneman e Amos Tversky nella “Teoria del prospetto”, una teoria decisionale in netto contrasto con la bizzarra idea della teoria neoclassica dell’utilità attesa, che postula una capacità di acquisizione e processo di informazioni da parte degli uomini (agenti economici) illimitata e continua: una patente sciocchezza ancora oggi alla base dei modelli previsionali economici, che non a caso si rivelano il più delle volte disastrosamente fallaci.

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Dicono le neuroscienze che se perdi entra in gioco l’amigdala, la parte del cervello che gestisce la paura, antica quanto il nostro respiro e necessaria ad esso più di ogni altra cosa, un corpo di materia grigia che della razionalità non sa che farsene e che ti dice due cose sole: combatti o scappa.

Più o meno la stessa cosa che il nostro governo dovrebbe dire alla Fiat. Combatti o scappa. Piantala di cercare pretesti e di cavillare sull’appena poco più di nulla. O resti e ti impegni in un serio piano di rilancio industriale in questo martoriato paese o scappa dall’altro lato dell’Atlantico. Non si può sentire che l’impegno in Italia è subordinato alla promulgazione di una legge sulla rappresentanza sindacale, come chiosava pretestuosamente il comunicato del Lingotto di ieri dopo l’accettazione della nomina dei rappresentanti della FIOM in fabbrica in ottemperanza della sentenza del 23 luglio della Consulta.

Chissà come starà funzionando il sistema emotivo somatosensoriale dei 5.500 lavoratori di Mirafiori in cassa integrazione straordinaria fino a settembre.

Chissà se importa davvero a qualcuno. 

A presto. 

Edoardo Varini

(04/09/2013)

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