«Disseccai una rana»
«Sono arrivati con un enorme bazooka», chiosa Nick Raich, direttore della ricerca della Key Private Bank di Cleveland. Poteva finire diversamente, in America? La Banca centrale statunitense, la Federal Reserve, ha annunciato ieri in una nota che acquisterà cartolarizzazioni di mutui, i famigerati “mortgage-backed securities” al ritmo di 40 miliardi di dollari al mese.
E le borse festeggiano, è un riflesso automatico, una sorta di galvanismo: una scarica elettrica sul nervo crurale della rana e quella contrae le zampe. Ma questi operatori finanziari con il flûte sotto la seduta ergonomica e la veduta sugli skyline lo sanno che la cartolarizzazione dei mutui è una cessione pro soluto, cioè hanno contezza che non vi è alcuna garanzia della solvenza del debito ceduto dalla banca agli emittenti dei titoli e che il rischio è tutto nelle mani di chi li compra?
In questo caso nelle mani della Federal Reserve, che saranno pure manone, quelle di Primone Carnera, quelle del colosso di Rodi, ma se dopo questa colossale immissione di liquidità la tanto attesa da noi tutti “ripresa economica più vigorosa” non arriva, che succede?
Stanno facendo le cose bene, intendiamoci, alla grande.
Quando l’America entra in guerra – e la guerra intende vincerla – è capace di sfornare non una nave al giorno, come vuole la leggenda, ma in quattro giorni sì, che è comunque una cosa da Superman. Venne fatto tra il 1941 e il 1945, in 18 cantieri navali, per costruire le navi da carico Liberty.
Mica belle navi, le chiamavano “brutti anatroccoli”, ma una vera e propria dannazione per gli U-boot che dovevano affondarle. Non facevi in tempo a silurarne una che ne spuntavano altre due all’orizzonte.
Dicevo che Helicopter Ben, colui che dichiarò d’esser pronto, pur di scongiurare la deflazione, a gettare bigliettoni dall’elicottero, sta facendo le cose per bene.
Fino a fine anno continuerà l’operazione Twist, vale a dire la vendita di titoli di stato con scadenza inferiore a tre anni contestuale all’acquisto di titoli a lungo termine, abbassando così i tassi di interesse a lungo, il che dovrebbe ossigenare il mercato dei mutui e più in generale i mercati finanziari. Opportuno e giusto.
Al termine della riunione del Fomc di ieri la Fed ha anche deciso che fino almeno alla metà del 2015 i tassi d’interesse saranno bassissimi, entro un range tra lo 0 e lo 0,25.
Insomma, questa volta la guerra alla crisi gli Stati Uniti hanno deciso di farla sul serio. Ma non è una guerra d’aviazione, e tantomeno con i droni, gli “aeromobili a pilotaggio remoto”. Non è un enorme bombardiere B-2 Spirit che è stato lanciato sul mondo, sono battaglioni di marines e di rangers. È una guerra di terra, in cui può farsi molto male anche chi attacca. E ogni guerra è in fondo un esperimento.
Come quello di Galvani, Luigi, fisiologo, fisico e anatomista in Bologna, che un bel dì del 1790 sul suo diario annotò: «Disseccai una rana, la preparai e la collocai sopra una tavola sulla quale c’era una macchina elettrica…».
A presto
Edoardo Varini
(14/09/2012)