Le misure per evitare la procedura d’infrazione e i piccioni sul tetto di Palazzo Koch
È giunta notizia che la Commissione Europea invierà presto all’Italia una lettera in cui verrà chiesta al Governo una definizione precisa delle misure che verranno prese per la correzione dei conti. Il termine per la risposta è il 1° febbraio, data della pubblicazione delle nuove previsioni economiche. Si tratterà di colmare un gap dello 0,2%, che già sarebbe un trattamento di favore rispetto allo 0,3% di cui parlò la stessa Commissione in novembre.
La flessibilità che gentilmente ci è stata finora concessa dall’Eurogruppo sta speditamente procedendo verso il suo esaurimento.
Potremo trattare sui tempi, non sugli importi.
Pochi giorno addietro l’agenzia di rating canadese Dbrs ha declassato il rating del debito italiano da “A low” a “Bbb-high”. Era l’ultima agenzia ad assegnarci una A.
Le altre tre prese in considerazione dalla BCE – S&P, Moody’s e Fitch – ci hanno messo nella categoria tripla B da tempo. Tripla B significa qualità medio bassa, significa che chi porterà BTP ed altri titoli statali a garanzia per ottenere un prestito avrà una trattenuta non più, dello 0,5% ma del 6%, più che decuplicata. E questo se la scadenza residua è inferiore ad un anno, altrimenti si passerà, per durate superiore ai 10 anni, dallo 0,5 al 13%.
Gli analisti di Banca d’Italia dicono che non è un problema, ma che dicano una baggianata lo sanno anche i piccioni sul tetto di Palazzo Koch.
A presto.
Edoardo Varini
(16/01/1966)