No alle Olimpiadi, no alla grandezza
Se facciamo una rapida passeggiata per i giardini e le piazze di una qualunque città notiamo subito che i monumenti commemorativi sono stati eretti a persone che hanno rischiato. Eroi, idealisti, combattenti, martiri del pensiero o della fede, navigatori, poeti… I poeti hanno in fondo rischiato anche loro, sebbene solitamente non la vita. Hanno rischiato l’incomprensione, hanno rischiato la fame, hanno rischiato la solitudine. Gli artisti, in generale, lo hanno fatto. L’accostamento rischio grandezza ci è automatico, assolutamente istintivo, naturale.
La sindaca Virginia ha invece deciso che non bisogna rischiare le Olimpiadi, perché: «In passato il budget è stato sforato quasi sempre, almeno dl 50%, e anche di più». E le chiama le «Olimpiadi del mattone».
Le Olimpiadi sono la manifestazione più importante inventata dall’Occidente, in quella Grecia antica la cui cultura determina ancora oggi il nostro modo di pensare. Il loro motto è «citius, altius, fortius», «più veloce, più alto, più forte». Beppe ha deciso che Virginia decidesse che dobbiamo andare via piatti. Strisciando.
A presto.
(22/09/2016)