Papa Francesco è forte abbastanza, non saremmo altrimenti arrivati fin qui

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Papa Francesco è forte abbastanza, non saremmo altrimenti arrivati fin qui

C’è chi si scandalizza all’ipotesi che siano state pagate tangenti per velocizzare le pratiche di canonizzazione e beatificazione, come se la vendita delle indulgenze non fosse mai esistita. Ecco una delle prima ragioni dell’utilità del conoscere la storia: difficilmente ci si stupisce di qualcosa – basti pensare alla teoria dei corsi e ricorsi storici vichiana – e questo consente una maggiore capacità di analisi e di azione.

La differenza, la basilare e positiva differenza, è che oggi fare mercimonio di favori oltremondani è qualcosa di non esercitato istituzionalmente dalla Chiesa, ma, al contrario, da essa avversato. E questo dovrebbe bastare a tacitare tutti gli interessati attacchi volti a screditare l’ecclesiale magistero. Se lo volete fare, vi prego, fatelo con altri mezzi. Lo so che costa maggior fatica, richiede la conoscenza della succitata storia, dell’Antico e del Nuovo testamento, delle encicliche, delle lettere pastorali… insomma, è un qualcosa che costa fatica.

Ed oggi la fatica non vuol più farla nessuno. Ma si deve. Altrimenti si rischia di non vendere favori oltremondani ma certo falsità, e sinceramente non credo sia una colpa minore.

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Che le prime pagine dei giornali siano occupate dalle spese di ristrutturazione dell’appartamento dell’ex segretario di Stato vaticano cardinal Bertone – 300 mila euro a dire del prelato del conto proprio e per l’accusa del conto della Fondazione Bambin Gesù – sia esso di 700 metri quadri, di 300 o di mille, è cosa attinente l’eticità di condotta di una persona. Finita lì. 

Non aggiunge né toglie una virgola al cammino di rifondazione morale della Chiesa cattolica romana iniziato da Papa Bergoglio. Che certo ha commesso delle ingenuità nella selezione dei nuovi incaricati, ma in un nuovo ambiente e in opposizione ad inveterati interessi era pressoché impossibile non accadesse, e si è sempre in tempo a correggere gli eventuali errori compiuti.

L’arcivescovo di Sidney, il cardinale George Pell, è inadatto a rivestire il ruolo di prefetto della neonata Segreteria per l’economia? Lo si sostituirà. Si è atteso decenni che qualcuno riformasse lo Ior, l’Istituto per le Opere di Religione, la “Banca di Dio”, trasformandolo da quella “lavatrice” di denari sporchi che era diventato ad uno strumento di finanziamento di attività di assistenza e proselitismo, e tutto questo grazie alla forza di un Papa che ora si vuol far passare per inetto.

Se il pontefice non avesse avuto la forza bastante non saremmo arrivati fin qui. Questo prima ipotizzare e poi evidenziare il perdurante opportunismo di parte della prelatura non ha che un piccolo significato cronachistico. Piaccia o non piaccia a chi ci deve far soldi è, per fortuna, così.

A presto. 

Edoardo Varini

(05/11/2012)

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