Sulla legge Fiano. Sinistra: il bisogno è liberticida assai più del fascismo. Ed il bisogno, da quando siete al governo, dilaga
Credetemi, fatico a scendere sul piano di Emanuele Fiano e del Pd. Ma lo faccio, tuttavia vi assicuro che ci perderò pochissimo tempo. Il primo, Emanuele il paffuto, ha scritto una legge contro la propaganda fascista e nazista arrivata ieri alla Camera, che diverrebbe punibile con la reclusone da 6 mesi a 2 anni. Il secondo, il partito, sostiene il primo come un campione di libertà, ad iniziare dal suo segretario, Matteo Renzi, che a chi definisce la legge proposta “liberticida” risponde: «Liberticida è il fascismo non la legge sull’apologia. Almeno la storia!».
“Storia” è una parola grande. Non la dire, Matteo, sei troppo piccino. Il fascismo non è una categoria malvagia dello spirito ma una sedimentazione filosofica e politica e di teoria economica poliedrica che in larga parte ha introdotto, nel nostro Paese, quello che chiamiamo “stato sociale”.
Il fascismo non è stato immune né da razzismo né da violenza, ma ridurlo a questo è un’affermazione di una stoltezza patente, infinita, ed è per questo che non mi voglio dilungare a confutarlo. Troppa malafede, o troppa ignoranza.
Ma quando arriva uno che in tempi di guerra – questi: nell’ultimo ventennio il reddito degli italiani si è abbattuto del 20%, e ancora, nel 1991 il reddito medio della classe media era di 41.000, ora è sotto i 30.000 – ti viene a dire che se diffondi immagini elogiative del fascismo va in galera, allora, perdonate, io mi incazzo.
Perché io di mestiere comunico e lo faccio principalmente con il Web, ed ho intenzione di impiegare il Web per finalità politiche e per dare vita ad una formazione di destra che magari se lo ricorda quel che accadde nel Ventennio e pur nel pieno rispetto della democrazia non ha rimosso la parte buona e sociale che innegabilmente il fascismo produsse.
E allora, secondo Fiano io oggi dovrei manifestare un’iconoclastia islamica verso il volto del Duce o il fascio Littorio, o l’Aquila romana, e magari anche verso un Sironi o l’immagine di un bell’esempio di edilizia popolare fascista? Ma stiamo scherzando?
Mussolini, per esempio, il problema della sussistenza dei suoi connazionali se lo pose, si può dire altrettanto degli ultimi governi democratici e repubblicani?
Cinque milioni di poveri, crescente precarizzazione del lavoro e della vite, totale asservimento finanziario delle famiglie e della Nazione, impossibilità di intraprendere, taglieggiamenti fiscali sempre più spietati e Mattarella ci viene a dire che il fascismo è il contrario della nostra costituzione? Davanti al 40 per cento di disoccupazione giovanile e all’11 di disoccupazione generale? Davanti alla totale mancanza di sostegno economico per qualunque partita Iva perda il lavoro?
Ma non mi dilungo. Non posso dedicare a Fiano e alla questione più di qualche minuto. È come dargliela vinta.
Semplicemente, smettetela di nascondere che la cosa più liberticida del mondo è il bisogno, e che riempirsi la bocca della parola di libertà e di manciate di banconote è da porci più che da governanti.
A presto.
Edoardo Varini
(11/07/2017)