Questa notte conosceremo il nome del prossimo presidente della nazione più potente e ricca del pianeta. Un terremoto, comunque, e gli indici del mercato azionario sono il sismografo più sensibile al mondo.
Bloomberg, una colosso dell’informazione finanziaria e non solo, ha pertanto condotto un’accurata indagine tra i più accreditati analisti finanziari per capire che titoli acquistare nei due diversi possibili scenari. Da un lato abbiamo The Donald, che ha fatto del protezionismo, dell’antiglobalismo e degli accordi commerciali unilaterali una bandiera. Se vince lui, la volatilità geopolitica mondiale non potrà che aumentare.
Se vince Biden, l’Europa della multilateralità e del dialogo avrebbe l’interlocutore ideale. Probabilmente, ma è soltanto una mia personale opinione, non sarebbe la cosa migliore per l’economia del Paese.
Venendo ai titoli, è del tutto chiaro che se fosse confermata l’amministrazione in carica, investire nell’economia green potrebbe non essere l’idea migliore, mentre potrebbe rivelarsi ottima e consigliabilissima cosa comprare titoli delle grandi major del mercato petrolifero: Texaco, Shell, BP, Total e via elencando.
È innegabile che anche il settore automotive europeo vedrebbe la rielezione di Trump come il fumo negli occhi, sempre a causa delle politiche protezionistiche nei suoi confronti.
Pro Trump invece il settore finanziario, ben lieto di non doversi aspettare ulteriori e più stringenti normative o nuove tassazioni.
Il settore infrastrutture dovrebbe essere quello meno sensibile all’andamento elettorale, dal momento che entrambi i candidati hanno detto di voler investire grandemente in questa attività così fondamentale per la ripresa del Paese.
Carissimo Edoardo condivido pienamente il contenuto del Tuo articolo.
Patrizio Cinciripini