Un fuorviante, ininterrotto, pseudoeconomico dire

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Un fuorviante, ininterrotto, pseudoeconomico dire

Posso dire? Dei commenti del premier m’importa sempre meno, ed in special modo dei commenti economici, che sono più che improvvisati, sono strumentali. Sono pretestuosi, sono fuorvianti per molti, per troppi.

«Gli ultimi dati che arrivano sulla crescita dimostrano una cosa molto semplice: non siamo ancora la maglia rosa, non siamo quelli che crescono più di tutti, ma siamo tornati nel gruppo. E siamo tornati nel gruppo grazie al percorso di riforme che abbiamo fatto e stiamo facendo».

Dal videomessaggio di Matteo su Youtube, a commento di un calo dei disoccupati dello 0,5 su base annua. Un calo principalmente dovuto alla riforma previdenziale Fornero-Monti, cioè al rinvio della pensione per gli over 50. Che altro dobbiamo aggiungere?


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E l’altro motivo di entusiasmo sarebbe una revisione del Pil dallo 0,2 allo 0,3, qualcosa di davvero inavvertibile in un paese in cui non si è nemmeno in grado di quantificare la spesa pubblica. Qualcosa di veramente inessenziale in termini assoluti, espressione di un aumento tendenziale inferiore alla metà della media europea, pari 1,2.

Il reddito pro capite italiano da inizio crisi, dal 2007, si è ridotto del 10%, e questo malgrado condizioni finanziarie internazionali probabilmente irripetibili, dal deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro, alla marcata riduzione dei tassi di interesse derivante dal Quantitative easing della BCE, al dimezzamento del prezzo del petrolio.

Il sistema economico italiano – dopo il più completo sbando dell’ultimo ventennio – è ormai agonizzante. Né varranno a risollevarne le sorti la sbandierata riduzione delle tasse o l’aumento della spesa pubblica, le cosiddette “misure anticicliche”. I consumi non decollano né potranno decollare, perché il sistema non produce ricchezza, non produce sviluppo, non produce reddito. Di nessuna delle misure economiche attuate si conosce realmente il respiro, la durata, dunque non se ne conosce nulla.

Il debito pubblico è fuori controllo. La sciocca, colpevole vanità imperversa.

A presto.

Edoardo Varini

(01/09/2015)

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