Secondo Ministro dell’Economia Vittorio Grilli la proposta del governo in tema Legge di Stabilità porterebbe effetti positivi per il 99% dei contribuenti. Già la semplice enunciazione di una tale tesi lascia perplessi.
Da un lato, infatti, l’aumento dell’IVA è generalizzato colpendo tutti indiscriminatamente, dall’altro la riduzione delle aliquote IRPEF favorisce solo le fasce più deboli. Tale riduzione risulta tuttavia ampiamente “corretta” dall’aumento (o dalla nuova introduzione) della franchigia su numerosi oneri deducibili e detraibili.
A conti fatti, per avere un vantaggio tangibile bisognerebbe essere percettori di redditi veramente modesti. Dovremmo quindi dedurre che il 99% dei contribuenti vive in situazione di disagio economico?
Per fortuna non siamo ancora a questi livelli ma, se non si pone freno in modo deciso alla spesa pubblica, ci arriveremo presto.
Sinceramente quello che non capisco, e non mi sarei mai aspettato da un governo tecnico, è il tentativo di stendere una cortina fumogena sui reali effetti della manovra: l’ennesima presa in giro del cittadino cui si vuole presentare una situazione diversa da quella reale.
È infatti passato quasi nel silenzio l’aumento dell’ IVA dal 4% al 10% per le cooperative sociali che prestano servizi socio-sanitari ed educativi. Questo “piccolo” ritocco di 6 punti percentuali andrà a sicuro svantaggio delle classi più deboli (che manco si accorgeranno della riduzione di un punto sull’IRPEF), non dimentichiamoci inoltre che l’aumento dell’IVA dal 10 all’11% grava essenzialmente su beni di prima necessità (carne, pesce, yogurt, uova, riso, farine, zucchero ecc.) e che l’aumento dell’aliquota massima (dal 21 al 22%) pesa comunque su beni alimentari di larghissimo consumo; tutto ciò comporterà un’ulteriore riduzione dei consumi interni, con buona pace delle previsioni di crescita del PIL.
Spero che il Ministro, così come il resto della classe politica, si renda conto che il cittadino-contribuente-suddito non è poi così stupido, che potrebbe a sua volta presentare un conto ben più salato e, quando lo farà, non userà certo giri di parole.
Rino Lanzi
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