Il VIX Index è diventato negli ultimi anni uno degli indici più osservati dagli operatori che intendano misurare il sentiment del mercato. Non è il solo strumento che deriva dal mondo delle Opzioni (Il Put/Call Ratio, ad esempio, restituisce indicazioni altrettanto interessanti per capire gli “umori” degli operatori) ma è senza dubbio uno dei più seguiti.
Senza entrare nelle meccaniche del calcolo di questo indice (che possono essere approfondite sul sito del CBOE), in sintesi, il VIX restituisce una misura delle aspettative degli operatori sulla futura volatilità che ritengono potrebbe manifestarsi sul mercato.
Un VIX che si impenna improvvisamente riflette un certo nervosismo da parte degli operatori e una aspettativa elevata di futura volatilità: esattamente ciò a cui abbiamo assistito in occasione del “balletto” sul Fiscal Cliff in America due settimane fa, con una salita da quota 15 a quota 23 (che è un movimento di circa il 66%, quindi piuttosto importante anche per un indice volatile come il VIX) e poi una discesa in appena due sedute (ad accordo ormai raggiunto) verso quota 14.
Uno degli aspetti interessanti di questo indice è che ci dà una misura di quanto siano “bravi” gli operatori ad effettuare una stima della futura volatilità che si aspettano sui mercati. Se prendiamo la volatilità che si è effettivamente verificata sul mercato (la volatilità “Storica”) e la confrontiamo con la volatilità stimata da questi operatori ed implicita nel premio dei contratti di opzione (la stima della volatilità “Futura”), osserviamo come per la maggior parte del tempo siamo in presenza di una stima in eccesso.
Nell’immagine qui accanto, si vede bene come questa comparazione fra stima sulla futura volatilità e volatilità che il mercato ha poi effettivamente esibito, restituisce quasi sempre una situazione di sovrastima (area verde): questa è una delle ragioni per cui, spesso, paga essere venditore di opzioni piuttosto che compratore, finché non arriva qualcosa notizia imprevista sul mercato che porta ad osservare fluttuazioni nei prezzi che non erano state scontate dagli operatori nei premi delle opzioni negoziate (area rossa).
…oggi che indicazioni abbiamo dal VIX? Siamo a quota 13, ai minimi da diversi anni a questa parte (ma non così basso come nel 2005-2006), con l’S&P500 e le Small Cap (Russell 2000) sui massimi ed una situazione che gli americani definiscono di “complacency” che vediamo anche riflessa in Europa negli spread dei paesi periferici in diminuzione…
Il differenziale fra la volatilità storica e la stima della volatilità futura è decisamente compresso: sembra che nei premi delle opzioni negoziate sull’S&P500 non siano riflessi particolari timori. La tendenza rialzista dell’S&P500 si mantiene tale, e riflesso nel VIX vediamo una certa tranquillità da parte degli operatori, il che porterebbe a pensare ad una prosecuzione di questa tendenza, ma ricordiamoci che questi indicatori di Market Sentiment restituiscono valide indicazioni quando si leggono in chiave “contrarian”, quindi una discesa così repentina sul VIX come quella che abbiamo osservato negli ultimi giorni su questi valori potrebbe anche essere il preludio di una prossima correzione (soprattutto se il Put/Call ratio inizierà a restituire letture più estreme di quelle che sta facendo segnare oggi). Se un VIX sopra a quota 20, in presenza di un tendenza rialzista che non è mai stata intaccata, poteva rappresentare una buona occasione di ingresso sul mercato, un VIX a quota 13 e gli indici azionari sul massimi dipingono uno scenario, per un ingresso, rischioso e attendere qualche seduta credo che non sia un semplice eccesso di prudenza.
Torneremo a parlare di Volatilità e di trading basato non solo sui prezzi ma su altre indicazioni derivanti dal sentiment del mercato, dal COT index o dai dati fondamentali, nel convegno di sabato 2 Febbraio a Milano dal titolo: “STRATEGIE DI TRADING AUTOMATICO”. La partecipazione è Gratuita (ma i posti in sala sono limitati, quindi è necessario iscriversi in questa pagina: http://www.qtlab.ch/index.php?option=com_content&view=article&id=119&Itemid=86 ).
Buon trading a tutti.
Luca Giusti