Osservatorio finanziario n. 16

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di Stefano Masa ideatore e titolare di QuantInvest®

Magnus Carlsen, 22enne, norvegese, è il nuovo campione del mondo di scacchi: il più giovane di sempre. “Il Mozart degli scacchi” – così definito per il suo precoce talento – su un totale di dieci partite ne ha vinte “solamente” tre mentre le altre sette si sono arenate in partite patte: ecco una delle poche differenze tra il gioco degli scacchi e gli investimenti finanziari, in cui non è prevista la “patta”: o si guadagna o si perde.

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Fonte AFP

Il campionato del mondo di scacchi si è tenuto a Chennai, in India. Il “ragazzo”, che a soli 13 anni era già Gran Maestro mentre a 19 anni era il più giovane giocatore ad occupare la prima posizione nella classifica mondiale, ha sfidato, e senza mostrare alcuna titubanza, ha battuto il 43enne indiano Viswanhathan Anand (precedente detentore del titolo).

Tutto si è svolto come pronosticato alla vigilia o per meglio dire “quasi tutto”: se infatti l’esito finale era (decisamente) scontato, la modalità di gioco adottata invece ha lasciato pensare parecchio. Troppe, troppe partite patte, troppi tatticismi e soprattutto troppa ricerca del “mancato scontro”.

Il gioco degli scacchi o come alcuni “puri” lo definiscono «il Gioco» è una vera e propria battaglia di intelligenza e fra intelligenze; Garry Kasparov, detentore del titolo di campione del mondo per due decenni lo definì come «lo sport più violento che esista».

Non si vince grazie alla fortuna ma bensì solo grazie all’aver visto una (almeno) mossa (o variante) in più rispetto all’avversario. Per molti giocatori, anche tra i più famosi, perdere una partita rappresenta – in molti casi – un vero e proprio trauma: significa ammettere che chi ci sta di fronte è a noi superiore, migliore, in qualche modo “è più … di noi”.

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La partita a scacchi, olio su tela, 1910 di Marcel Duchamp

Proprio come nelle sconfitte a scacchi, anche nel mondo finanziario e precisamente negli investimenti finanziari, la sensazione è quasi la stessa: investiamo, osserviamo per un po’ di tempo, ed in caso di minusvalenza ecco che il mercato ha avuto ragione su di noi: il mercato ci ha sottratto qualcosa che prima ci apparteneva, qualcosa che magari avevamo accantonato per lungo tempo, qualcosa che ora non è più nelle nostre mani e soprattutto che non ha più un’evidenza e valore contabile sul nostro saldo di conto corrente.

Il gioco degli scacchi come l’investimento finanziario e non come spesso si dice “il giocare in Borsa”: sui mercati finanziari non si gioca, si investe! È un luogo dove se qualcuno ha fatto una o qualche “puntata fortunata” (che gli ha reso qualcosa) deve avere il buon senso di riconoscere il colpo di fortuna avuto e abbandonare subito il tavolo da gioco perché alla lunga il banco (in questo caso il mercato) vince sempre.

Ma come si può affrontare al meglio la partita con l’«investire finanziario»?

“Semplicemente” come una partita a scacchi: distinguere le mosse strategiche (asset allocation costituita da investimenti cosiddetti “Core”) da quelle tattiche (investimenti cosiddetti “Satellite”); valutare al meglio il rischio associato ad ogni mossa (stima ex-ante sia della volatilità che del VaR associabili allo strumento oggetto di investimento); accettare il sacrificio di alcuni pezzi (rigida applicazione degli stop-loss anche sulla componente strategica di portafoglio); studiare la moltitudine di varianti presenti nel gioco dell’avversario (monitorare costantemente l’andamento dei mercati e dei propri investimenti); studiare ed aggiornare le proprie conoscenze (essere consapevoli e predisposti ad intervenire – anche di frequente – sul ribilanciamento del proprio portafoglio nel corso dell’anno).

I punti sintetizzati potrebbero apparire come banalità: ma quanti sono gli investitori che hanno seguito tutte le precedenti indicazioni nel corso della loro esperienza finanziaria? Solo chi ha responsabilmente investito in questi anni è a conoscenza che l’applicazione dei precedenti punti rappresenta il minimo indispensabile per poter “sopravvivere ai mercati finanziari”.

Ma l’aspirazione dei molti investitori non è quella di “sopravvivere ai mercati finanziari” ma bensì utilizzare il loro “moto” (finanziario) per poter soddisfare al meglio i bisogni (molti) ed aspettative (tante): quindi, come agire?

Nelle prossime settimane l’Osservatorio finanziario di Varini Publishing cercherà di fornirvi alcuni utili spunti per meglio affrontare la “partita degli investimenti”. Il nostro obiettivo (ambizioso) sarà quello di farvi godere l’intera partita in assoluta tranquillità: proprio come rappresentato da Marcel Duchamp nella sua opera “La partita a scacchi”.

Arrivederci alla prossima settimana.

Stefano Masa – info@quantinvest.it

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