Osservatorio finanziario n. 56

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di Stefano Masa ideatore e titolare di QuantInvest®

I «beni rifugio» non esistono. O meglio, immaginare che si possa investire e “vincere sempre” con i cosiddetti «beni rifugio» è stata una facilitazione concettuale per le menti stanche di tutti coloro che non volevano più pensare, studiare, informarsi ed infine agire con la propria ratio. Gestire il proprio patrimonio non è semplice. Non lo è mai stato. Ma alcuni (forse molti) hanno invece pensato che, il “sistema finanza” potesse creare una soluzione ideale – senonché utopica – di realtà: quella del rifugio, della protezione, del cosiddetto “guadagnare sempre (magari poco), ma crescere costantemente”. Un vero e proprio rifugio per i nostri averi. Un riparo. Una difesa ai possibili attacchi che si sentono e si leggono spesso come l’inflazione, la perdita in conto capitale, le crisi ecc.

Consultando la definizione (fonte Wikipedia) che viene data al “bene rifugio” si legge: «Un bene rifugio è un bene che ha un valore intrinseco, “reale” e che tende a non perdere valore a seguito di un incremento del livello generale dei prezzi. Come dice il nome stesso, un investimento in un bene rifugio non ha scopo speculativo, bensì di protezione da un periodo di crisi economica (e finanziaria) o da un periodo di forte instabilità dei prezzi; sarà quindi caratterizzato da rendimenti reali prossimi alla parità».

I cosiddetti “bene rifugio accademici” sono sempre stati considerati: l’oro (quello giallo e prezioso) al quale più recentemente si è affiancato anche un altro tipo di oro di diverso colore (quello nero e viscoso ovvero il petrolio) ed il mattone (gli immobili).

Di seguito l’andamento grafico delle due “sicurezze” che si distinguono per il loro colore diverso (ovvero l’oro ed il petrolio):

 

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Trovandoci ormai al termine dell’anno, è corretto tirare le somme a queste forme di investimento “sicure”:

a) Andamento dell’oro: alle attuali quotazioni (1.179,80 dollari) il lingotto registra una variazione percentuale negativa di poco inferiore al due per cento nel corso del 2014 (valore al 31.12.2013 pari a 1.202,30 dollari). Tutto sommato ha tenuto abbastanza bene (si potrebbe così considerare, qualora non fosse stato considerato, un rifugio). Dato ben diverso invece, il suo dato storico: ci troviamo infatti ben lontani dalla soglia riconducibile al settembre 2011 dove i corsi si trovavano ad un passo dai 2.000 dollari a quota 1.923,70. Da allora il «bene rifugio» più ambito, prezioso e seguito dai molti, sempre raffrontato alle attuali quotazioni, registra una flessione pari a -38,67%. Una perdita significativa dopo tre anni.

b) Andamento del petrolio: nell’anno in corso l’”oro nero” registra una flessione pari a -44,01%. Verrebbero naturali alcune considerazioni sulla sua caratteristica di “falso rifugio” ma evito volutamente. Dai massimi registrati lo scorso giugno la flessione è ben più ampia ovvero pari a -48,68%. Alle attuali quotazioni (55,26 dollari del WTI OIL) ci troviamo ai livelli dell’aprile 2009.

 

Per l’altro bene considerato «rifugio» e cioè gli asset immobiliari, lascio a voi lettori le conclusioni sulla base di alcune “voci di bilancio” che probabilmente toccano direttamente le nostre tasche: discesa generalizzata dei prezzi degli immobili, incremento della tassazione, spese accessorie ecc.

È da poco passato Natale, e per la maggior parte di noi è stato un appuntamento per potersi ritrovare con le persone più care, scambiarsi regali e raccontarsi ad ognuno dei presenti.

Abbiamo condiviso la gioia dei più piccoli nello scoprire i doni ricevuti. Sempre con i più piccoli è stato bello vivere il racconto di molte favole tra cui quella (e soprattutto) di Babbo Natale che, aiutato dalle sue renne, porta con sé i regali.

Le favole sono belle e fanno stare bene sia chi le racconta sia chi le ascolta. Il più delle volte fanno sognare. Sperare. Credere. Quasi una sorta di rifugio per l’anima.

Ma nel mondo degli investimenti finanziari, ormai giunti all’anno 2015, si deve ancora credere alle favole? Personalmente alla favola di Babbo Natale non credo più ma forse sono un caso isolato.

Buone feste a tutti.

 

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