di Stefano Masa ideatore e titolare di QuantInvest®
Grazie alla crisi la Grecia ha guadagnato: ecco una verità che nessuno dice
Alexis, la verità fa rumore. Sempre. Soprattutto quando è rappresentata da numeri che coincidono con i soldi. I nostri. Non mi riferisco a quelli che devi restituire ai creditori ma quelli che devi ai milioni di risparmiatori internazionali. In questa “tua” crisi nazionale – al momento – sei l’unico in tutta Europa ad aver tratto un guadagno economico: +13%! Di questo ne sei consapevole: vero? Come ne sarà sicuramente al corrente il “tuo” ex Ministro Yanis dimissionario e ormai non più reperibile.
Non te la prendere se qualcuno si mette a farti i conti in tasca, ma come detto, la verità è quello che più conta.
Da metà aprile scorso e fino al recente 26 giugno la “tua” borsa azionaria si è rivalutata del 13,16%; nello stesso arco temporale gli altri mercati europei hanno registrato solo perdite con una flessione media pari al 3% (mercati azionari) e del 5% (valore medio tra l’indice obbligazionario tedesco Bund e quello italiano Btp).
Proseguendo l’analisi fino ai più recenti giorni post-referendum, le variazioni si sono ulteriormente amplificate: la “tua” piazza finanziaria – per ora – non ha perso nulla (causa il blocco degli scambi). Mentre le altre borse a te vicine hanno invece appesantito i già precedenti saldi negativi: le perdite medie azionarie sono passate dal 3% al 10%. Così come lo stesso mercato obbligazionario ha moderatamente incrementato il suo “rosso”.
La prossima apertura della “tua” borsa azionaria dovrà – tecnicamente – coincidere con un significativo ridimensionamento ma questo non è importante perché semplicemente fisiologico.
Quello che invece importa a tutti i risparmiatori sono semplici approfondimenti: prima della “chiusura forzata” della “tua” borsa, quella differenza di rendimento – a tuo vantaggio – dove è finita? Perché voi (debitori) che siete in crisi avete (solo) guadagnato mentre tutti gli altri, i cittadini (creditori), hanno perso?
Qui non si tratta di dati truccati o artifici contabili ma di semplice verità. Ripartiamo da quest’ultima che nell’intera vicenda greca è quasi sempre mancata. Ricordiamo di dirla sempre. Anche perché una verità detta è più facile da ricordare.