Osservatorio finanziario

di Stefano Masa ideatore e titolare di QuantInvest®

Apro questa mia rubrica di informazione finanziaria ringraziando Edoardo quale editore e mio stimato amico: insieme siamo riusciti a finalizzare l’obiettivo comune di creare questo appuntamento periodico e a condividerlo con tutti quei lettori alla ricerca di analisi puntuali sui possibili scenari che i mercati finanziari potranno prospettare.

Posso serenamente affermare che la motivazione di questa iniziativa rispecchia pienamente il detto latino “quidquid agis, prudenter agas et respice finem” ovvero “qualunque cosa fai, agisci con prudenza e considera il fine”; infatti l’intento di questa rubrica è quello di consapevolizzare il più possibile il “lettore-investitore” nelle proprie scelte di investimento.

Ritengo opportuno informare il lettore che, per meglio approfondire i molteplici scenari borsistici, l’approccio dei miei interventi sarà prevalentemente di tipo quantitativo limitando invece all’essenziale gli eventuali commenti di natura economica.

Le analisi da me condotte si rifaranno all’utilizzo dell’analisi tecnica e all’impiego di indicatori statistici per la misurazione del rischio sistemico.

Oggetto di monitoraggio saranno i principali indici internazionali azionari, obbligazionari e valutari ed inoltre alcune tra le più significative materie prime.

Sono consapevole che le informazioni pubblicate saranno soprattutto di tipo numerico, ma ritengo coerente interpretare i mercati sulla base dei numeri che questi stessi generano quotidianamente.

Colgo l’occasione con questa introduzione per illustrare sinteticamente alcuni utili indicatori che verranno maggiormente utilizzati nel corso delle analisi:

  • Expected Return ovvero una stima del rendimento atteso mediante l’impiego del mero calcolo statistico: questo valore può rispondere alla domanda “Di quanto si può apprezzare il mio investimento entro un determinato arco temporale?” (ovviamente per le operazione in trend)
  • Value at Risk (abbreviato in VaR): misura la massima perdita potenziale in condizioni normali di mercato su un determinato orizzonte temporale ed un certo intervallo di confidenza. Nella pratica il valore derivante risponderà alla domanda “Quanto posso perdere con una probabilità pari al “x %” su un predeterminato orizzonte temporale “t” (dove t viene espresso generalmente in giorni)?”
  • Downside Risk: unità di misura del rischio molto simile alla deviazione standard che si differenzia però da quest’ultima in quanto si concentra solamente sulla parte negativa della volatilità manifestata dall’investimento; rispetto alla “volatilità classica” essa presenta il vantaggio di considerare solo “la volatilità al ribasso” ignorando quella al rialzo (il medesimo discorso – ma di senso opposto – vale per l’indice Upside Risk)
  • Pivot Point: livelli di prezzo che rappresentano possibili supporti e resistenze sulle quali impostare una determinata operatività

Dopo questa doverosa presentazione e breve introduzione di quanto verrà trattato, vi ringrazio e saluto dandovi appuntamento alla prossima pubblicazione.

Stefano Masa – info@quantinvest.it

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