Ho partecipato ad un seminario sulla dipendenza da gioco. Sembra che tra i giocatori che sviluppano questa dipendenza un ruolo da protagonisti lo ricoprano quelli che superficialmente appaiono tranquilli investitori.
La profondità della dipendenza e la difficoltà di intervento in queste persone sono connessi al fatto che il soggetto dipendente non si riconosce come “giocatore” ma come “tecnico”, non si riconosce “schiavo di una passione” ma soggetto cosciente che agisce leve razionali.
Al fondo della dipendenza, che si tratti di shortare il bund o confidare nel 34 “capatosta”, vi è una umanissima produzione di catene causa/effetto, di palinsesti razionali, di metodi infallibili e di arti combinatorie.
Mi sono interessato alla psicologia del giocatore perché, ormai da due anni, da metà giugno a metà settembre, svolgo l’attività di animatore di riffa.
Ho iniziato per caso ad una festa dell’oratorio molti anni fa e da allora non mi sono più fermato. Oggi i miei risultati, in termini economici, soddisfano gli organizzatori e, in termini di spettacolo, soddisfano il pubblico.
Amo le riffe umilissime da mezzo euro a biglietto nelle feste patronali di piccoli paesi, dove la fonte dei fantastici premi è lo svuotamento di cantine e solai e il traguardo per il vincitore è l’arricchimento della “cazzatoteca” personale.
«Non siete voi che scegliete i numeri ma sono i numeri che scelgono voi»: è il mio slogan, il mio marchio di fabbrica che il pubblico gentilmente ripete a piè sospinto.
Da questa attività traggo un piccolo rimborso spese (più primo, secondo e contorno quando alla festa è presente il servizio ristorante) ma soprattutto grande soddisfazione.
Con il tempo ho appuntato le affermazioni che maggiormente colpiscono il pubblico. Eccone alcune:
1. Gli spostamenti dei premi
«Conosco tutte le riffe che si giocano a Milano e in parte della provincia… , conosco gli organizzatori, le modalità di estrazione, i premi, e soprattutto gli spostamenti dei premi.
L’orologio “vero Murano” vinto la scorsa settimana a Gaggiano era stato in precedenza vinto alla riffa del Centro Anziani Tre Castelli. I premi si muovono, hanno una loro autonoma vita, indipendente dalle decisioni dei proprietari e soprattutto dai traffici degli organizzatori della riffa…
2. L’indisponibilità dei numeri
È una vita che fate addizioni, sottrazioni moltiplicazioni… Vi siete convinti che i numeri siano a vostra disposizione. Purtroppo non è così: i numeri si servono di voi. Che cosa è un numero? Vedete, non sapete rispondere. E se rispondete non sapete cosa state dicendo. Come potete disporre di qualcosa che non conoscete?
3. La verità
È semplice il linguaggio dei numeri. Così da quando eravate bambini confondete la semplicità con la verità: più una cosa è semplice più è vera. Ma: quod est veritas? Porrete anche voi la domanda a tempo scaduto e alla persona sbagliata? E quanta verità ci sta nel due più due fa quattro? E perché non cinque?