22/1/2015 – Del denaro, VII

alt

di Massimo Bertani

È difficile pensare a qualcosa di più fungibile del denaro. Il denaro è l’esempio più immediato di bene che riesce a “tenere il posto”  di un altro.

 Il problema del denaro è quello di avere a che fare con gli uomini. E gli uomini sono sempre fonte di complicazioni, confusioni e contraddizioni.

Sulla carta un euro ricevuto in regalo e un euro guadagnato sono la stessa cosa. Ma nella quotidiana realtà gli uomini distinguono i soldi casualmente trovati per terra dai soldi ricevuti dal nonno morente; considerano diversi i soldi rubati dal portafoglio della mamma dai soldi guadagnati dopo una estenuante trattativa e arrivano al punto di distinguere i soldi guadagnati per la chiusura della loro prima trattativa commerciale dai soldi guadagnati nelle successive trattative.

Contraddicendo la piena razionalità della fungibilità assoluta, la nostra testa è piena di monete “differenti”  sul tipo della  “Numero 1” di Paperon de’ Paperoni.[1]

Di conseguenza. contrariamente a quanto si è soliti pensare, non sono i soldi che cambiano gli uomini ma gli uomini che cambiano i soldi.

Una rappresentazione magistrale del tema del fallimento della fungibilità assoluta della moneta è offerto da Cormac McCarthy nel romanzo Non è un paese per vecchi [2] in cui Chigurg, il più inquietante dei protagonisti del romanzo, costringe un anziano benzinaio a giocarsi “tutto”, forse la vita stessa, a testa o croce, argomentando proprio sulla non fungibilità di quella moneta «che  ha viaggiato ventidue anni prima di arrivare qui. E adesso è qui. E sono anch’io qui e ci tengo la mano sopra».

 

alt

L’opzione scelta dal benzinaio è quella vincente e questo consente a Chigurg di proseguire la sua teoria della moneta:

“… Ben fatto, disse.

Si tolse la moneta dal polso e gliela consegnò.

E cosa ci dovrei fare?

Prendila. È la tua moneta portafortuna.

Non mi serve.

Sì che ti serve. Prendila.

L’uomo prese la moneta: (…)

Non metterla in tasca.

E dove vuole che la metta?

Non metterla in tasca. Sennò non la sai più riconoscere. (…)[3]

Siamo noi che complichiamo le cose, siamo noi che intralciamo la meccanica intercambiabilità delle cose. Siamo noi a cambiare il denaro e non il denaro a cambiarci. È un pensiero profondo:

«L’ uomo posò la moneta sul banco e la guardò. Mise le mani sul banco e rimase lì appoggiato con la testa china.»


[1] Una curiosità:  la Disney Italia e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato crearono edizioni della “Numero Uno denominata” “1° Cent di Zio Paperone” in bronzo, argento e oro, oltre ad una edizione limitata nel 1994 in oro e platino con diamante incastonato.

[2] Cormac McCarthy, Non è un paese per vecchi, 2006 Giulio Einaudi Editore

[3] Questo scambio di battute tra il benzinaio e Chigurg è seguito da una breve dissertazione di quest’ultimo sulla natura del problema della fungibilità: «Vedi qual è il problema. Che si separa l’atto dalla cosa. Come se le parti di un certo momento della storia fossero intercambiabili con quelle di un altro momento».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.