In questa seconda puntata dello spread btp/bund, esamineremo invece il metodo di calcolo dello spread come pure differenza di prezzo.
La differenza di prezzo viene calcolata in modo molto semplice come prezzo del bund future – prezzo del btp future.
I pregi di questo spread sono:
1) è molto semplice da calcolare;
2) si può impostare su molte piattaforme che hanno la possibilità di graficare differenze o rapporti tra vari prodotti;
3) può essere monitorato in realtime con varie lunghezze di barre.
I contro sono:
1) il collegamento con i rendimenti non è per niente preciso: nel caso del bund, ogni basis point di rendimento corrisponde a 11 ticks di prezzo, mentre nel btp a 7.5 ticks. Ipotizziamo che lo spread di prezzo passi da 37.00 a 35.00, e che lo spread di rendimento fosse a 370bp in corrispondenza del 37.00 di spread di prezzo, non possiamo da questo movimento di prezzo dedurre quale sia lo spread attuale di rendimento. Infatti questo restringimento di 200 ticks di prezzo può essere stato compiuto:
- solo dal bund: in tal caso il bund avrebbe avuto un movimento di rendimento pari a 200 / 11 = 18bp di rendimento, e lo spread sarebbe sceso da 370a 352bp;
- solo dal btp: in tal caso il btp avrebbe avuto un movimento di rendimento pari a 200 / 7.5 = 26.6bp di rendimento e lo spread sarebbe sceso da 370 a 343.4 bp;
- da entrambi in misura diversa: in questo caso il movimento dello spread si colloca tra 26.6 e 18 bp di restringimento.
2) durante i rollover, i due futures si muovono in modo totalmente diverso. Questo causa dei gaps anche nello spread che rendono non più comparabile il grafico con il periodo precedente relativo al contratto future scaduto.
Se ci si limita quindi a usare questo spread solo nell’ambito di un contratto future definito, non si ha la pretesa di fare dei grafici a lungo termine e se si abbina con una certa intelligenza questo grafico con lo spread sul rendimento (estremamente valido ed efficace nel medio-lungo termine), lo spread sul prezzo può aiutare molto nel trading.
In effetti, guardando qualche grafico, si nota una certa consistenza delle figure tecniche: il grafico non è random, ma supporti e resistenze sono ben rispettati.
Esaminiamo questo primo grafico.
Si tratta di un chart aggiornato minuto per minuto, degli ultimi 9 giorni di spread di prezzo.
Si vedono chiaramente due rettangoli di ampiezza quasi identica: tra 37.40 e 36 e tra 36.00 e 34.60.
In particolare i supporti a 34.90/34.85 e la resistenza in area 35.95/36.00 sono stati testati 4/5 volte.
Questa ripetitività di comportamento indica che questo grafico è indubbiamente seguito da traders, che basano le loro decisioni di entry/exit su questi livelli.
Esaminiamo un altro grafico: questo è più complesso, e difficilmente potrete trovarlo su piattaforme commerciali.
Si tratta di un grafico costruito sempre sullo spread bund/btp, ma fatto con barre a volume costanti. Ogni 30.000 lots scambiati dal bund, marco l’inizio e la fine del periodo, e costruisco una barra prendendo i valori dello spread (O H L C) definiti da quell’intervallo del bund.
Questo grafico parte dal 6 settembre, ossia da quando è diventato front contract il future dicembre.
Possiamo notare dei livelli orizzontali che si ripetono con precisione
– 32.49 32.51 minimo del periodo, testato due volte
– l’area 34.65 / 34.67, massimo del rettangolo tra il 13 sett e il 21 settembre, e che viene nuovamente testata come supporto a 34.85 il 2 ottobre.
– Oltre a questi si vedono i supporti e le resistenze che abbiamo individuato già nel grafico precedente con miglior dettaglio
Oltre ai livelli orizzontali, possiamo disegnare un bellissimo canale ascendente (trendline rosse) che definisce perfettamente tutto il movimento di rialzo dal 16 al 26 settembre. La trendline inferiore, che ha contenuto e fermato la discesa 3 volte (a 3346 3460 3582), viene rotta al ribasso a 3630 e lo spread torna a testare la resistenza a 34.77 che diventa ora un supporto.
Le barre a volume costante hanno una caratteristica particolare: una concentrazione di barre in una zona ristretta indica che in quell’area sono stati scambiati molti volumi. Si può quindi, visivamente, definire delle aree di volumi.
Ho provato a disegnare dei rettangoli in azzurro che a mio parere contengono un numero elevato di barre e che possono quindi nascondere al loro interno un livello significativo di volumi.
Nella parte all’estrema destra ho trascritto i valori di res/supp importanti ed ho, in realtime, l’aggiornamento della distanza in ticks da questi livelli.
Nel terzo grafico lo spead btp/bund viene chartato con normali barre daily.
La linea continua è la linea del close: su questo grafico non guardo solo le configurazioni classiche delle candlesticks, ma anche la linea del close. Per esempio una chiusura serale sotto il 35.50 può darmi l’indicazione che ci si prepara per rompere il supporto a 35.00
Familiarizzare con questi grafici e con questi spread è uno strumento in più in mano al trader professionale.
I ragionamenti che abbiamo sviluppato sul btp/bund possono essere tranquillamente applicati su altri spread tra obbligazionari.
Per esempio, sto approntando gli strumenti per seguire lo spread oat btp e oat bund: l ‘OAT è il decennale francese, e da qualche mese sull’Eurex è tradabile il future su questo bond. I volumi scambiati giornalmente si aggirano in media sui 20-25ooo lots , il che rende tranquillamente gestibile una posizione.
Il grafico qui di seguito mostra l’andamento dello spread tra il OAT e il BUND.
Su altri mercati future vengono tradati diversi prodotti obbligazionari che si prestano facilmente ad essere usati come spread. Parlo in particolare dei titoli obbligazionari USA trattati sul CBOT, sulle scadenze 2, 5, 10 e 30 anni, e dei gilt inglesi (trattati sul LIFFE nella scadenza 10 anni).
Altri spread interessanti sono quindi tra titoli tedeschi e titoli decennali USA, e all’interno delle singole curve di rendimento (10 anni vs 2 anni, 10 vs 30, 5anni vs 2 + 10).
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