di Lucio Sgarabotto
Dopo la decisione della banca centrale americana di ridurre progressivamente l’acquisto di bond governativi tutti i mercati sono stati colpiti da notevoli ribassi. Mercati azionari, obbligazionari e oro sono stati tutti pesantemente venduti.
Le attese di questo evento, tema centrale dei mercati finanziari in questi ultimi giorni, si sono quindi manifestate ieri. Ma cosa ha detto Bernanke di così trascendentale?
Che il piano di Quantitative Easing 3, che vede attualmente la Federal Reserve acquistare 85 miliardi di dollari al mese di titoli obbligazionari – 40 miliardi di dollari al mese di Treasury e 45 di Mortgage Backed Securities (titoli legati ai mutui immobiliari) – e quindi immettere liquidità nel mercato, potrà essere progressivamente ridotto già dalla fine di quest’anno per poi essere portato ad estinzione nella seconda metà dell’anno prossimo. Ciò potrà essere permesso da un’economia avviata sulla strada della ripresa e, in particolare, da una disoccupazione che potrebbe scendere dall’attuale tasso del 7,6% al 6,5%. Quest’ultimo evento era stato spesso indicato da Bernanke quale imprescindibile condizione per la riduzione della liquidità.
Le previsioni che si possono pertanto fare alla luce di queste parole è che i mercati azionari, dopo una naturale fase di storno per smaltire la recente forte crescita e assimilare le ultime notizie, riprenderanno la strada della risalita (in questa visione siamo confortati dagli indicatori previsionali macroeconomici) per il dollaro si potrebbe invece aprire una fase di riscatto. A fronte di una crescita sostenuta dell’economia americana rispetto alle altre ci saranno, infatti, meno dollari in circolazione. Solo una forte azione politica potrà opporsi ad una rivalutazione della moneta americana.