Update 27/03/2017

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L’assenza di cambiamenti nelle proiezioni sui tassi della Fed spinge al rialzo i prezzi dell’oro

di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities


  • Afflussi consistenti negli ETP su metalli preziosi (99 milioni di USD) in seguito all’assenza di cambiamenti nelle proiezioni sui tassi della Fed.
  • La scorsa settimana gli investimenti nel greggio si sono intensificati a fronte del calo delle scorte USA.
  • Gli investitori hanno effettuato prese di profitto sul rialzo dell’EUR seguito ai risultati delle elezioni olandesi.

L’assenza di cambiamenti nelle proiezioni sui tassi della Fed dà impulso ai metalli preziosi. Gli afflussi per 84,5 milioni di USD registrati dagli ETP sull’oro la scorsa settimana hanno annullato i deflussi delle due settimane precedenti (71 milioni di USD). Come previsto, la Fed ha innalzato i tassi d’interesse di 25 pb, ma ha lasciato invariato il cosiddetto “dot plot” (che incapsula le proiezioni sul livello di arrivo dei tassi d’interesse), con tre rialzi quest’anno, seguiti da altri tre nel 2018. Anche le sue previsioni su crescita e inflazione sono rimaste per lo più immutate. Le prospettive più accomodanti delle attese hanno provocato un brusco calo del dollaro e dei rendimenti dei Treasury USA decennali, sostenendo le quotazioni dell’oro. “I prezzi dell’oro sono aumentati dell’1,7% dopo l’annuncio della Fed. Ci aspettiamo un ulteriore incremento del 5-6% entro metà anno, seguito tuttavia da una flessione verso gli attuali livelli per la fine del 2017”, ha affermato Massimo Siano, Executive Director – Head of Southern Europe di ETF Securities.

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La scorsa settimana gli investimenti nel greggio si sono intensificati a fronte del calo delle scorte USA. Gli ETP sul greggio hanno beneficiato di afflussi per la seconda settimana consecutiva, con investimenti per 60,5 milioni di USD (dopo i 10 milioni di USD della settimana precedente). “Le quotazioni petrolifere sono in rialzo dopo la modesta riduzione delle scorte statunitensi della scorsa settimana, la prima dall’inizio di gennaio. Al contempo, l’Arabia Saudita ha annunciato la volontà di estendere i tagli alla produzione nella seconda parte dell’anno nel caso in cui le scorte globali restassero al di sopra della media quinquennale”, ha dichiarato Siano.

Gli investitori hanno effettuato prese di profitto sugli ETP long sull’EUR. La moneta unica si è apprezzata dell’1,6% in seguito alla riunione del 9 marzo della BCE, sulla scia delle aspettative che l’istituto di Francoforte adotti una politica monetaria meno accomodante. Ciò ha spinto gli investitori a ridurre le posizioni negli ETP long sull’EUR (26 milioni di USD) e a incrementare le posizioni negli ETP short (23 milioni di USD). Al contempo, la sconfitta del candidato euroscettico di estrema destra Geert Wilders alle elezioni olandesi ha eliminato le pressioni al ribasso sulla valuta dell’eurozona. “Ci aspettiamo che l’euro si apprezzi del 3% circa verso metà anno”, ha osservato Siano.


Le sorprese economiche positive dalla Cina e l’indebolimento del dollaro USA danno supporto ai metalli industriali.
Gli ETP sui metalli industriali hanno registrato afflussi per 51 milioni di USD, inclusi 29 milioni di USD che si sono riversati negli ETP sul rame in seguito alle sorprese economiche positive in Cina. “Sia la produzione industriale che gli investimenti in capitale fisso della Cina nel mese di febbraio hanno superato le attese, con un aumento, rispettivamente, del 6,3% e 8,9% a/a, in rialzo dal 6,0% e 8,3% a/a di gennaio”, ha aggiunto Siano.

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