Gli orologiai di un mondo che cambia

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di Stefano Rubino

Crollo del prezzo del petrolio, bassa crescita di consumi e produzione, eccesso di offerta di liquidità, investimenti nell’economia reale fermi al palo, enormi quantità di debito pubblico, vaste aree del pianeta insicure, terrorismo, incertezza sociale ed economica, diseguaglianze, migrazioni, crescita demografica, esaurimento delle risorse disponibili, questione energetica, inquinamento, riscaldamento globale. Un solo mondo, molti problemi. Comuni. Apparentemente in contraddizione. Tutti insieme. Tutto veloce. Il Caos. Governato? Chi controlla? Dove porta?

«L’universo mi imbarazza, e non posso fare a meno di riflettere / che se esiste un tale orologio debba esistere un orologiaio»

(Voltaire, Les cabales, 1772)

Un orologiaio con la O maiuscola però. Servono valori. Non brama di potere e denaro. Altri valori.

Questo lo scenario del decennio, ogni anno simile al precedente e a quello che sarà, ma al contempo da essi profondamente distinto, in un vortice di cambiamenti rapidissimi e apparentemente incontrollati. Disorientanti, non rassicuranti.

Ci sono le opportunità, si dice. Così le chiamano. I ricchi, ricchissimi. I poveri, poverissimi. La classe media? Pochi lustri e sarà solo un ricordo. Un nuovo ordine di cose verrà.

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Struggle for life, si prepara il terreno per una nuova lotta per la sopravvivenza. Lo è già. Solo i più forti ce la faranno. Gli altri? Sfruttati. Come sempre. Come è sempre stato. Come tornerà ad essere. La visione occidentalecentrica, le socialdemocrazie, le conquiste, la mobilità sociale e il benessere ci avevano illuso. Caro vecchio ‘900 figlio dell’utopia e del romanticismo, piccola finestra affacciata sul tempo.

Tutto qui il ‘900 ? Idillio? No. Anche totalitarismo, guerre e abominii. Divisioni, ma anche grandi unioni. Sfruttamento, ma anche conquiste sociali, egoismi e illusioni. Un benessere sempre più diffuso. Alla portata di tutti. Un sogno. Quanto è durato? Pochi decenni. Un amen. Sembrava potesse durare per sempre. E poi? La disillusione. E il nuovo millennio. Prima che sia troppo tardi ricordiamoci di questa esortazione:

«Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.»

D. Alighieri (Divina Commedia, Inferno, Canto XXVI, vv. 118 -120)

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