Sugli abiti i riflessi del Tamigi

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Sugli abiti i riflessi del Tamigi

Quattro miliardi di sterline di mancata produzione per vedere un’anziana sovrana dal cappotto tempestato di Swarovsky ritta sul ponte di una chiatta dalla stazza di una baleniera, dagli interni elegantemente sintetici di un treno decò, il Côte d’Azur Pullman Express, che in 15 ore, negli anni ’30, portava a Ventimiglia i parigini.

È il sessantesimo di Elizabeth Alexandra Mary, Elisabetta II, sul trono. Festeggiamenti anche domani, da sfiancarsi.

Seimila agenti controllano con aria truce, quella che generalmente nessuno ha davanti al pericolo vero e nemmeno loro. Nemmeno gli uomini del SAS, lo Special Air Service, uno dei corpi speciali più prestigiosi al mondo, che contempla nel suo programma di addestramento perfino la tortura.

Anche loro hanno paura, basta leggere i libri di Andy McNab. Ma forse non qui, dove in verità magari non sorvegliano nemmeno la regina ma sua nuora Kate, che le sta accosto e che solitamente fa quattro cose: palesare la sofferenza per la lontananza del marito, sorridere, salutare ed indossare abitini sopra il ginocchio, in questo caso scarlatto e della collezione Pre Fall 2011 di Alexander McQueen.

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Nelle cronache, dell’abitino mancava soltanto una cosa, il prezzo. Immagino che dopo la regata sarà salito, a differenza di quello del Brent, che oggi a Londra cede 1,73 dollari e giunge a 96,70 al barile, perché nulla fiacca le quotazioni di questa linfa del mondo moderno quanto il timore che la ripresa dietro l’angolo sia una panzana. Perfino Cina e India stanno rallentando la propria crescita.

Aumentano i sottoscrittori di titoli a rendimento negativo, titoli svizzeri o tedeschi, s’intende. Basta riavere a scadenza la liquidità versata e potersi permettere ancora, à bout de souffle, degli Swarovsky sul cappotto per riflettere il vibrato tonalismo del Tamigi.

A presto. 

Edoardo Varini

(04/06/2012)

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