Vincerà Hillary, l’oligarca

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Vincerà Hillary, l’oligarca

Inizierò questo articolo sulle elezioni americane parlando di una vignetta, una delle tante tecnicamente orride vignette che da tempo immemore campeggiano sulla prima pagina del “Corriere”, quelle di Giannelli. Se disegni, anche se fai satira, devi saperlo fare. Io non conosco alcun vignettista italiano che sappia disegnare. Ma tra i tanti incapaci, Giannelli è il peggiore. Eppure i suoi lavori compaiono sulla prima pagina del principale quotidiano italiano.

La vignetta: abbiamo Bill Clinton, sulla sinistra, con una viso simile a quello di Geppo il diavoletto, per chi se lo ricorda, che pompa una levitante donna cannone Hillary sotto gli occhi di un Trump dallo sguardo feroce e dalle fauci spalancate, in tutto simile a quelle del leone ruggente della porta di Ishtar a Babilonia.

Tutto qui. Questa sarebbe una bella vignetta. Passiamo oltre. Oggi il voto negli Usa per il 45esimo presidente: chi vincerà? Sicuramente un vecchio. Un fatto curioso per un paese abituato a considerarsi giovane per mentalità, storia e vocazione. Se Gli Stati Uniti sono la nazione che non consce frontiera, mal li rappresenta per certo una coppia di settantenni (Hillary ne ha solo 69, perdonate).

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Che uno come Trump stia lì a giocarsela per la presidenza della più potente nazione del mondo è qualcosa che la dice lunga su che cosa sia divenuta la democrazia mischiatasi ai media e soprattutto sul fatto che i democratici sono imbottiti di ideali all’incirca come un materasso di molle, se ne salta fuori uno lo devi buttare.

Se davvero venisse introdotta una fiscalità più democratica il sistema collasserebbe, perché la democrazia americana è oligarchica e le oligarchie esigono e impongono il mantenimento dei privilegi. Pare che l’ago della bilancia saranno i 29 grandi elettori della Florida. Nella zona rurale di Polk County ha sede la «Florida Militia», bianchi di destra che rivendicano la detenzione e l’impiego delle armi come se si trattasse di penne a sfera. Di milizie del genere, in Florida, ce ne sono diverse, ed i loro militanti sanno già benissimo che perderanno, per questo vanno dicendo da tempo che il voto è truccato.

Vinceranno i democratici, vincerà Hillary, ma non vinceranno né la democrazia né il progresso. Vincerà Hillary perché pochissime donne voteranno chi non perde occasione per offenderle, ma essere eletti in base al sesso anziché in base alla credibilità di un programma – fossi al posto di Hillary – non mi farebbe gioire. Sì, di fuori, festeggiamenti e sorrisi a non finire. Ma il giorno dopo sarà tutto come il giorno prima. L’equità sociale negli States è sempre stata un fatto marginale, un obiettivo sempre sventolato e mai realmente perseguito.

Comandano i soldi, comandano i ricchi, comandano le dinastie. Del resto che due coniugi diventino presidenti degli States dice già tutto da solo.

A presto.

Edoardo Varini

(8/11/2016)

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