di Francesco Filippi
Quando sento le persone della strada parlare di trading, sento nelle loro parole paura ed incertezza; sento che chiamano il trading “giocare in borsa”.
Quando sento parlare professionisti e imprenditori, noto che considerano il trading come un modo per “spillare” soldi a un mercato che non ha pietà per chi commette errori o per chi ha pochi capitali. Leggo molta aggressività nelle loro parole e allo stesso tempo una sensazione di impotenza se faranno la mossa sbagliata al momento sbagliato.
Quando leggo le news su Internet che riguardano titoli, indici, materie prime, noto solo grafici con sopra tracciati livelli tecnici da rompere al rialzo o al ribasso, senza nessuna comprensione su dove stia andando un grafico, nell’attesa che qualcosa accada in un senso o nell’altro. Tutto dipenderà se una notizia verrà data da questo o quel Governo, da questo o da quell’istituto; tutto dipenderà dai rumors o dalla preparazione del media che la diffonde.
Tre mondi che sembrano non intersecarsi, apparentemente ma, che invece sono connessi indissolubilmente perché tutti appartengono alla dimensione della vita umana ma che in questa dimensione non comunicano.
Perché è questo ciò di cui stiamo parlando: «Il trading è l’immagine di ciò che avviene nel mondo, è in ogni istante il riflesso delle azioni umane».
Non è un caso che molti dei movimenti di borsa abbiano nomi di emozioni: panic selling, “il rimbalzo del gatto morto”, “trappola per tori”, “trappola per orsi”, “pietra tombale”, “l’impiccato”, “la donna incinta” e molti altri.
Nessuno sembra accorgersi che quel movimento ondulato, a zig-zag di questo su e giù ossessivo, per qualsiasi strumento finanziario, è l’immagine di un frattale, ossia di una figura che, come in un fiocco di neve, si ripete all’infinito sia macroscopicamente che microscopicamente, secondo una legge che governa qualsiasi fenomeno sulla Terra: il tempo.
Ed è questo “tempo” che governa il giorno e la notte, i cicli economici, le azioni dell’uomo in una dimensione che li connette tutti secondo una unica legge.
Se considerassimo questa possibilità, riusciremmo a comprendere il movimento di un grafico in tutta la sua perfezione così come la Terra ci appare dallo spazio in tutta la sua rotondità.