di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities
La domanda di oro in ascesa contro i persistenti rischi globali
Gli ETP sull’oro hanno visto i maggiori afflussi da agosto 2012 la scorsa settimana, dato che i rischi globali persistenti hanno alzato la domanda di beni rifugio. I timori di un ulteriore crollo dell’euro in seguito all’annuncio del quantitative easing della BCE la scorsa settimana uniti ad una Grecia che ancora una volta minaccia l’unità della zona euro insieme a continui rischi geopolitici continueranno probabilmente a sostenere i prezzi dell’oro e aumentare la domanda di beni rifugio.
I rischi globali hanno guidato 435 milioni di dollari americani di afflussi sugli ETP lunghi su oro e petrolio. Sebbene l’annuncio del quantitative easing (QE) da parte della Banca centrale europea (BCE) è stato ampiamente anticipato, la dimensione complessiva era più grande di quanto ci aspettassimo. Con 60 miliardi di euro per mese fino a settembre 2016, la BCE acquisterà più di un un triliardo di Euro nel corso del programma.
La BCE vuole chiaramente che la zona euro si sposti da una mentalità deflazionistica. La paura di un ulteriore crollo dell’Euro è legata al fatto la BCE sembra spingere il proprio bilancio a sostegno del prezzo dell’oro, portando 294 milioni di dollari americani di afflussi nei nostri ETP lunghi sull’oro. I beni rifugio probabilmente rimarranno richiesti questa settimana dopo la festa del partito Syriza che ha vinto le elezioni greche, aumentando le prospettive che la Grecia possa rinegoziare i termini del suo salvataggio internazionale.
Allo stesso tempo, i trend del prezzo del petrolio sono stati i più alti il venerdì, in quanto la notizia della morte del re saudita Abdullah ha aggiunto incertezza nei mercati dell’energia. Mentre i prezzi potrebbero rimanere deboli per un certo tempo, l’afflusso verso gli ETP lunghi sul petrolio hanno totalizzato più di 572 milioni di dollari americani dall’inizio dell’anno, mostrando come gli investitori stanno diventando sempre più fiduciosi in un possibile rimbalzo dei prezzi.
Il caffè Arabica rimane sotto la lente per via delle aspettative negative sulle colture. Gli ETP lunghi sul caffè hanno visto 4 milioni di afflussi la scorsa settimana quando la CONAB, l’autorità brasiliana di previsione, ha rivisto al ribasso le sue previsioni per il raccolto 2015/16. Il Brasile è il più grande produttore di caffè Arabica con il 45% della produzione mondiale. Lo sviluppo delle piante di caffè nel Paese è stato deludente finora a seguito delle condizioni di estrema siccità dello scorso anno. Sebbene le precipitazioni nel mese di novembre avevano un po’ facilitato la situazione, da allora il tempo è diventato nuovamente secco. Questo potrebbe tradursi in una resa di coltura notevolmente inferiore quest’anno e potrebbe indurre un rally dei prezzi.