Update 30/11/2016

di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities


Di pari passo con il rally post-elettorale, proseguono senza sosta i deflussi dagli ETP sull’oro

  • I deflussi dagli ETP sull’oro aumentano incessantemente, ormai prossimi a 173 milioni di USD, il livello settimanale più elevato nel 2016.
  • Gli ETP su panieri diversificati di commodity hanno registrato afflussi per 41 milioni di USD, invertendo la tendenza negativa delle due settimane precedenti grazie alla diversificazione ricercata dagli investitori su un ampio ventaglio di materie prime.

Gli ETP sull’oro fronteggiano la seconda settimana consecutiva di deflussi, pari a 173 milioni di USD, il record settimanale del 2016. Le quotazioni aurifere hanno subito pressioni crescenti e sono scese sotto l’importante soglia psicologica di 1200 USD all’oncia troy, per via dei temuti effetti di un ciclo di rialzi dei tassi che la Fed attuerebbe nel 2017 in reazione all’aumento dell’inflazione negli Stati Uniti. Lo riteniamo uno scenario poco verosimile, che lascerebbe gli investitori in balia di un dollaro altamente volatile.

Al contempo, in seguito all’euforia suscitata dalla vittoria elettorale di Trump, si registrano rialzi dei mercati azionari e dei rendimenti dei Treasury in un clima di accresciuta propensione al rischio, che deprime ulteriormente il prezzo dell’oro. In prevalenza, gli investitori sottovalutano l’incertezza politica che nei prossimi mesi inciderà sul 70% del PIL europeo, mentre i sondaggi elettorali evidenziano una rapida ascesa dei partiti populisti.

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Pur prevedendo un’ulteriore debolezza delle quotazioni dell’oro in vista del rialzo dei tassi, interpretiamo questi livelli dei prezzi come un’ottima opportunità di acquisto alla luce dei rischi di aumento dell’inflazione e di incertezza politica. L’argento, noto per essere il metallo prezioso più impiegato nell’industria, ha continuato a distinguersi, attraendo flussi pari a 15 milioni di USD. Dopo aver raggiunto i massimi degli ultimi 17 mesi, gli ETP sul palladio hanno subito deflussi per 5 milioni di USD a causa delle prese di beneficio.

Il palladio sembra guadagnare terreno a scapito del platino, in quanto nel 2017 il World Platinum Investment Council (WPIC) ha abbattuto il deficit del platino a sole 170.000 once a fronte della revisione positiva del deficit del palladio a 651.000 once da parte di Johnson Matthey. Gli afflussi negli ETP diversificati crescono a 41 milioni di USD, invertendo la tendenza negativa delle due settimane precedenti grazie agli investimenti in ampi panieri per beneficiare della diversificazione. La correzione tecnica delle ultime due settimane torna a sostenere la corsa agli acquisti negli ETP sul debito dei mercati emergenti, che totalizzano 39 milioni di USD grazie al prevalere dei fondamentali sugli umori degli investitori.

Rimaniamo dell’idea che il merito di credito dei mercati emergenti sia migliore rispetto alla percezione generale, e quindi che vi siano i margini per un ulteriore rialzo dei prezzi. L’ottimismo sulla riunione dell’OPEC ha dato un forte impulso agli afflussi negli ETP sul petrolio, per un totale di 18 milioni di USD. L’aumento della produzione statunitense inoltre rischia di prolungare l’eccesso di offerta di petrolio sui mercati; le attività di trivellazione hanno infatti raggiunto i livelli massimi dalla fine di gennaio e Donald Trump si è impegnato a eliminare le restrizioni vigenti sull’estrazione di petrolio da scisti, gas e carbone entro i primi 100 giorni del suo mandato.

Stiamo inoltre assistendo a una notevole divergenza dei flussi regionali: i flussi provenienti dagli investitori statunitensi, che utilizzano quindi l’USD come valuta base, sono defluiti dall’oro a un ritmo molto più accelerato rispetto alle controparti europee. “Questo è probabilmente dovuto al fatto che la recente forza dell’USD offre a chi investe in oro da valute diverse dall’USD una spinta nonostante la debolezza del sottostante”, afferma Siano.

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