Update 3/12/2013

Massimo Siano, responsabile Italia e Francia di ETF Securities

Iniziamo con un quadro generale dell’andamento del mercato delle commodity la scorsa settimana. È emerso un trend chiaro?

La scorsa settimana la performance delle materie prime è stata contrastata, con gli energetici che hanno registrato alcuni guadagni considerevoli e la maggior parte dei metalli industriali che è rimasta invece sotto pressione. Il prezzo del gas naturale presso l’Henry Hub ha registrato il rialzo più significativo (+5,2%) grazie alle temperature più rigide del solito in alcune aree degli Stati Uniti. Al contempo, la quotazione del petrolio WTI è scesa, anche se il prezzo del Brent è salito, poiché gli investitori hanno concentrato l’attenzione sui continui rialzi delle scorte di petrolio statunitensi.

Soffermandoci sull’andamento del WTI e del Brent, come si sono riflessi sul mercato degli Exchange-traded Product (ETP) i movimenti dei prezzi da lei sottolineati?

Gli investitori si sono posizionati per sfruttare un rialzo del prezzo del greggio WTI, poiché lo sconto rispetto al Brent è salito sui massimi da marzo 2013. Ci sono stati quindi acquisti per 9,1 milioni di dollari statunitensi su ETP long sul WTI, livello record da aprile 2013, mentre gli ETP sul Brent hanno registrato deflussi per 2,3 milioni di dollari statunitensi. Con gli Stati Uniti che continuano sul percorso della ripresa economica, la domanda di petrolio dalla Cina che dovrebbe restare solida e la domanda delle raffinerie che dovrebbe continuare a salire durante la stagione invernale, ci aspettiamo che gli aumenti delle scorte siano più moderati e contribuiscano a dare sostegno al prezzo del WTI, che scambia ora vicino al limite inferiore del range a un anno.

Guardando al quadro dei flussi sugli ETP, si nota una buona performance per il palladio. Quali sono gli elementi alla base degli acquisti?

È vero, la scorsa settimana gli ETP long sul palladio hanno registrato flussi in entrata per 9 milioni di dollari statunitensi, grazie soprattutto a un outlook macro più positivo. Infatti il mercato automobilistico in Cina e negli Stati Uniti sta andando meglio che in Europa: questo vuol dire che i catalizzatori per auto a benzina, che utilizzano più palladio dei catalizzatori per auto diesel, probabilmente registreranno vendite più elevate. Inoltre, sia per il palladio sia per il platino l’offerta rimane sotto pressione. La scorsa settimana Northam Platinum, in Sud Africa, ha annunciato che dovrà tagliare dei posti di lavoro dopo che la produzione è stata ostacolata da uno sciopero. Poiché sempre più società minerarie taglieranno su produzioni non redditizie, è probabile che il deficit dell’offerta aumenterà. La società Johnson Matthey stima che il deficit nel mercato del platino e in quello del palladio raggiungerà rispettivamente le 605mila once e le 740mila once quest’anno.

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