Disoccupati al 12% ma Alfano ritrova la bici rubata

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Disoccupati al 12% ma Alfano ritrova la bici rubata

Tutto insieme, superfluo ed essenziale, ed ecco che l’essenziale, come per incantamento, non esiste più. È una tecnica impiegata nelle procedure di occultamento delle informazioni, il data hiding. Nel gergo di questa attività i media si chiamerebbero cover medium, il mezzo nel quale intendiamo nascondere i dati. E il bello è che ormai viene fatto inconsapevolmente, per automatismo. È diventata la prassi.

A p. 5 del “Corriere” odierno leggo, riquadrato in azzurro: «Alfano ritrova la bici rubata». Le colonne di testo circostanti parlano dell’accusa rivolta dalla Guardasigilli Anna Maria Cancellieri alle «grandi lobby che impediscono che il paese diventi normale».

Come fossero cose sullo stesso piano. Ma dirò di più: perché mai io devo sapere che la bici del vicepremier è stata rubata da un ragazzo sul molo del porticciolo di San Leone, nei pressi di Agrigento? Se una notizia viene data, è perché si suppone che interessi. E dunque: ma perché mai dovrebbe interessare questa notizia? Che opinione ha del lettore o dello spettatore chi la fornisce? Che sia un suddito che sbircia i regnanti da una breccia nel muro del castello? 

O forse dovrebbe interessare perché il ladro è stato “assicurato alla giustizia” dopo la denuncia del Ministro dell’Interno? Perché ci sarebbe dopo l’arresto meno delinquenza al mondo?

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Dall’altra parte abbiamo invece notizie che danno conto di problemi devastanti per la tenuta del tessuto socio-economico della nazione, che dovrebbero essere oggetto di attenzione per giorni e settimane e mesi e quel che serve a trovare uno straccio di soluzione, senza limitazioni di sorta, e che invece fanno capolino sulle prime pagine con la velocità d’un fulmine.

Prendiamo la notizia della disoccupazione giunta al 12,2 per cento, il dato peggiore da oltre trent’anni a questa parte.

Commenta il presidente di Confindustria Squinzi: «Dato drammatico, stiamo perdendo due-tre generazioni di giovani». Inconfutabile. Perché fra i giovani la disoccupazione viaggia a un soffio dal 40 per cento.

E che stiamo facendo per non perderle, queste generazioni? Proponiamo il “pacchetto Giovannini”, con l’obiettivo di creare 200.000 posti di lavoro entro il 2015 con risorse derivanti dalla riprogrammazione dei fondi strutturali 2007-2013 ancora da venire. Fingeremo di crederci? Sì, lo stiamo facendo.

E non smetteremo fino a che avremo la pancia piena sotto l’agostano sole. Che fa sfavillare le onde, la bici e la fronte di Alfano.

A presto. 

Edoardo Varini

(03/07/2013)

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