McDonald’s e il pascoliano fanciullino

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McDonald’s e il pascoliano fanciullino

Mia moglie da McDonald’s non vuole mai andarci ma io e i due piccoli pesi welter che mi chiamano papi sì. Non ci andiamo spesso, in verità, ma capita. Ci sono stati anni in cui per andarci dovevo combattere contro la quasi totalità dei genitori degli amici dei miei figli, che in generale professano un credo macrobiotico radical-chic che mi fa venire l’orticaria. Devo confessare che ci sarei andato solo per quello, per vedere i Pucci e le Ely quarantenni recitare la parte di Jane Porter tra i selvaggi prima dell’arrivo di Tarzan delle scimmie, che poi quando arrivava, il Tarzan, capivi che altri non era che la loro fame.

Tanto prima erano ostentatamente schifati e circospetti, così poi, addentando, schizzavano come invasati ketchup sulla convessità del bicchiere della Coca. Artefazione e bestialità sono due facce della stessa medaglia: l’insincerità.

Sappiamo tutti che McDonald’s reclamizza e vende cibo insalubre, ricco di zuccheri e grassi e povero di fibre e vitamine; che paga i suoi dipendenti molto poco e vede la loro sindacalizzazione come il fumo negli occhi; che deforesta i paesi poveri per fare spazio ai suoi bovini snaturati degli allevamenti intensivi, addirittura cannibali, e sappiamo anche del complessivo e probabilmente irreversibile danno all’ambiente che quotidianamente contribuisce a recare. Insomma, se il male è la globalizzazione, Mc è il nuovo nome di Satana.

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Stanno così le cose? In parte. Credo sia vero che la globalizzazione sia il male dei nostri tempi, ma non credo che la catena di fast food fondata nel ’40 a San Bernardino, California, sia peggiore dei molti altri satanassi & Co.

E credo che da martedì 16 ottobre i ragazzi dell’hinterland milanese avranno un motivo in meno per andare in Galleria e stare nel bello che Milano ha da offrire. Il ristorante McDonald’s, 6 milioni di euro di fatturato l’anno, chiude. Il Comune non gli ha rinnovato l’affitto. Perché un anno fa Prada vinse un bando per aggiudicarsi quel luccicante punto vendita, offrendo il 150% in più della base d’asta.

Immagino che la nuova pletorica boutique assumerà meno dipendenti, ed immagino che le commesse-vestali dal sorriso più fisso e più rosso di Ronald McDonald e i minotauri microfonati della sicurezza non aggiungeranno che un poco di incultura. Perché sono significante senza significato.

Ne aveva più posare le chiappe in centro per i ragazzini in un posto diverso dal cemento che è da quando sono nati che li rincorre immobile.

Il bello educa, caro sindaco Pisapia, ed educa con forza. Diceva Florenskij che «La forza della bellezza esiste in misura non minore della forza magnetica e di quella di gravità».

Lei, sig. Pisapiaxmilano, è riuscito ad essere così di destra da consentire a una multinazionale di tenere le parti del paladino della democrazia. Di offrire alla cittadinanza, martedì 16 ottobre, dalle 13 alle 15, l’«ultimo pasto democratico», gratuito.

E si crede di sinistra. Leggo sulla pagina del suo sito che la sera si addormenta leggendo Topolino. È la poetica pascoliana del “fanciullino”, rivisitata, anzi rimpinguata. Dalla pancia piena.

A presto. 

Edoardo Varini

(04/10/2012)

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