Osservatorio finanziario n. 28

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di Stefano Masa ideatore e titolare di QuantInvest®

Vogliamo sempre di più. Il rischio dei mercati finanziari non ci basta. Non ci basta l’ansia e quell’oppressione al torace dovuta all’attesa che quel brivido legato all’incertezza possa terminare in fretta. Noi vogliamo ancora, vogliamo tanto, forse troppo, andando alla ricerca oltre il reale. E allora partiamo alla scoperta, navighiamo nel virtuale e finalmente troviamo: ora è a nostra disposizione, e quindi non ci resta che sperimentare.

La volatilità dei mercati è ormai un piacere inflazionato: non emoziona, non trasporta come in passato, ora bisogna avere emozioni più decise, concrete, anche se virtuali. Ormai le comunità non parlano più: chattano, si scambiano email o brevi messaggi di testo attraverso le molte piattaforme presenti.

Anche per l’Investitore è arrivata l’era della mutazione: azioni, obbligazioni, Sicav, fondi comuni d’investimento, GPM, GPF, e tantissimo altro rappresentano il passato. Bisogna evolversi, nuovi bisogni, nuovi sogni, si deve cambiare.

È giunta l’era della moneta virtuale, quella veramente virtuale: il Bitcoin.


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Ai più non dice nulla ma sinteticamente si può spiegare paragonandola ad una vera e propria valuta priva però di una Banca Centrale che regola la sua stabilità. Come tutte le altre valute è uno strumento Over the Counter ossia non è previsto un mercato regolamentato ufficiale. Sono invece presenti alcuni players di riferimento che offrono la possibilità di poter negoziare questo nuovo oggetto dei desideri.

L’attuale capitalizzazione di mercato per questa “Borsa Virtuale” è pari a 7,795 miliardi di dollari. Non moltissimo ma le stime sono in crescita. A differenza degli altri mercati quelli “reali” ovvero quelli finanziari, il Bitcoin non è regolamentato: dagli Stati Uniti alla Russia, dalla Cina al Giappone, tutti i governatori cercano in qualche modo di poter legiferare su questa moneta virtuale ma senza alcun riscontro.

Fatte queste premesse, si può immaginare l’andamento di questa nuova “scommessa”: nel corso del mese di novembre, il Bitcoin (contro dollaro americano) è schizzato da 200 a oltre 1.000. Ma questo andamento non è sufficiente a trasmettere le emozioni che in molti cercano e pretendono di volere.

Allora si è pensato di creare altri strumenti, i classici strumenti derivati, da poter ancorare a questa moneta e poterne amplificare ulteriormente i suoi guadagni (raramente viene enfatizzato il concetto di perdita). Al virtuale altra iniezione di virtuale.

Il quadro sembra completo. L’Investitore è alla porta e pronto a cogliere le opportunità; il mercato è reale, anzi virtuale, più che mai; gli strumenti finanziari a disposizione sono a portata di mano: si può quindi iniziare.

Subito dopo esser partiti con entusiasmo, il 7 febbraio scorso è arrivato il primo stop: Mt. Gox, la piattaforma giapponese di scambio e deposito dei Bitcoin (una delle più importanti al mondo) ha registrato un crash pari a 473 milioni di dollari trascinando con sé centinaia di migliaia di clienti. Dalle prime verifiche, il problema che ha creato questo vero e proprio buco, è stato ricondotto agli hacker che, attraverso accessi illegali, hanno fatto sparire un ingente ammontare di Bitcoin.

Il tutto a significare che: a moneta virtuale sta attacco virtuale, ma con danno reale nelle tasche dei soliti noti.

Game Over.

Arrivederci alla prossima settimana.

Stefano Masa – info@quantinvest.it

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